L’America si spacca anche sulla libertà religiosa | Tempi.it

dicembre 7, 2012 Benedetta Frigerio

Il lavoro educativo della Conferenza episcopale ha cambiato la percezione degli americani sul provvedimento di Obama. E anche i datori di lavoro si dichiarano contrari.

La spaccatura dell’America, che si è divisa a metà non solo sulla scelta del suo presidente ma in quasi tutte le decine di referendum di natura etica indetti in diversi Stati, è emersa ancora in un nuovo sondaggio dell’istituto di ricerca Rasmussen Reports. Dalle interviste telefoniche, condotte su scala nazionale, si evince che il 46 per cento dei cittadini è contrario all’emendamento di Obama che include nella riforma sanitaria l’obbligo per ospedali, scuole, esercizi commerciali anche privati di pagare assicurazioni che includano i contraccettivi e l’aborto dei propri dipendenti o studenti, vietando quindi l’obiezione di coscienza. Dall’altra parte c’è un 41 per cento di cittadini che si oppone a qualunque esenzione dall’emendamento, mentre il 12 per cento della popolazione è indecisa.

LE PAROLE DEL PAPA. All’inizio di febbraio, però, quando Obama aveva firmato l’emendamento le percentuali erano molto diverse e minima era la percezione dell’importanza di questa decisione. La Chiesa americana, subito convocata in Vaticano da Benedetto XVI, aveva seguito il monito del Papa che era convinto che fosse «fondamentale che l’intera comunità cattolica negli Stati Uniti riesca a comprendere le gravi minacce alla testimonianza morale pubblica della Chiesa che presenta un secolarismo radicale, che trova sempre più espressione nelle sfere politiche e culturali. La gravità di tali minacce deve essere compresa con chiarezza a ogni livello della vita ecclesiale». Sopratutto perché «particolarmente preoccupanti sono certi tentativi fatti per limitare la libertà più apprezzata in America, la libertà di religione».

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