Al Raqqa è ormai da mesi la capitale del terrore, la sede scelta dallo Stato islamico per irradiare il suo dominio sul neonato califfato. La città e tutta la provincia devono essere un modello per le altre conquiste e la sharia va applicata alla lettera. Come accadeva negli anni ’90 a Kabul in Afghanistan, lo spettacolo più terribile sono le lapidazioni pubbliche, che vengono allestite nelle piazze principali delle varie città della provincia.
L’Osservatorio per i diritti umani siriano ha denunciato ieri la lapidazione (al Rajem) di due donne in meno di 24 ore, una delle quali è avvenuta nella città di al Tabqa (a sud ovest di al Raqqa). Testimoni affermano che l’esecuzione è stata eseguita dai soli islamisti che per l’occasione hanno portato in piazza un pick-up carico di sassi, perché la popolazione si è rifiutata di partecipare. Una delle vittime era una giovane vedova di 26 anni, condannata per presunto adulterio da una delle corti religiose della città.
Secondo l’osservatorio, questi sono i primi supplizi di questo tipo nel territorio controllato dallo Stato islamico, che comprende gran parte dell’area orientale della Siria e ora giunge fino alla provincia di Ninive in Iraq.
S.C. fonte: erebmedioriente
Fonte: Lapidazioni a Raqqa: questo è ciò che sta sponsorizzando l’occidente | VIETATO PARLARE.