Le chiese bruciano in Egitto: salviamo i cristiani sull’altra sponda del Mediterraneo e non rendiamoci complici nel suicidio della nostra civiltà

di Silvana De Mari

Le chiese bruciano in Egitto. Le chiese sono già bruciate in Nigeria. Le chiese sono già state distrutte in Siria. Nel 1967 è stata portata a termine la pulizia etnica: niente più ebrei sulle coste settentrionali e orientali del Mediterraneo, con l’unica eccezione dello Stato d’Israele. Entro il 2020 sarà terminata la pulizia etnica dei cristiani e il cristianesimo sarà stato cacciato definitivamente dalla costa orientale e settentrionale del Mediterraneo, rispettivamente la sua prima e seconda culla, con l’unica eccezione dello stato di Israele. A meno che il processo non si inverta.
La cristianità copta è in questo momento il fulcro del mondo, è il fulcro della storia. Se la cristianità copta sarà sradicata dall’Egitto, vuol dire che sarà sradicata ovunque.
E ora la mia domanda è: per quale motivo qualsiasi atto che non sia commesso da occidentali, è senza colpa e senza vergogna? Se fosse successo che Amsterdam si bruciassero delle moschee, non sarebbero tutti in piedi con il cuore in mano a urlare contro la violenza?
Mentre le chiese bruciano in Egitto mi distrarrò a parlare di un argomento apparentemente irrilevante davanti alla tragedia che sta succedendo. Nella laica Turchia di Erdogan, dove regna l’islam moderato, è stata vietata la teoria di Darwin. La teoria di Darwin è appunto una teoria. Molti la condividono e molti no, ma non è pensabile non conoscerla. Il divieto di insegnarla è gravissimo. La domanda è: ma dove sono i nostri intellettuali? Dove sono tutti coloro che passano il tempo a vomitare odio contro il cristianesimo, accusato di tutti i mali contro l’umanità e contro la scienza? Dove sono le femministe mentre persino nella “laica” Turchia dove vive l’islam “moderato” i diritti delle donne diminuiscono di giorno in giorno?
Mentre le chiese bruciano, vorrei parlare degli intellettuali europei.
In un interessante libro intitolato “Allegro non troppo” l’economista Carlo Maria Cipolla analizza le leggi universali della stupidità umana. Il numero degli imbecilli, ci informa, è sempre approssimato per difetto, vale a dire in ogni contesto umano gli imbecilli sono più numerosi di quanto avevamo preventivato. La parte più interessante del libro è la definizione di imbecille. Il malvagio è colui che fa il proprio interesse danneggiando gli altri. L’imbecille fa il proprio danno e quello altrui. La scrittrice Oriana Fallaci chiamava giustamente collaborazionisti coloro che stanno favorendo l’invasione islamica dell’Europa e la sottomissione all’islam degli attuali abitanti dell’Occidente, vale a dire noi, e delle successive generazioni, i nostri e i figli nostri nipoti. Imbecille però è secondo me, in accordo con la definizione di Cipolla, un termine migliore.
Che l’islam  voglia invadere e sottomettere l’Europa ce lo hanno dichiarato i grandi capi politici e religiosi dell’islam stesso, e lo hanno sottolineato i piccoli minuscoli capi politici e religiosi sempre dello stesso islam, inclusi quelli che vivono in Europa, dal gran Muftì di Londra agli imam di Milano.
Il Gran Muftì di Londra, lo stesso gentiluomo che spiega che per un islamico è vietato festeggiare il Natale anche solo dicendo Buon Natale,  ci spiega che nei paesi democratici è sufficiente avere la maggioranza della popolazione per avere il potere: se la popolazione musulmana ha una natalità tripla di quella non musulmana prima o poi la supererà in numero. Caspita: ha ragione! Per inciso, per evitare di creare imbarazzo il governo inglese ha dato il divieto quattro anni fa a tutti i suoi funzionari di augurare buon Natale: si dice buone feste d’inverno. Il Gran Muftì di Sidney, lo stesso gentiluomo che spiega che se una donna non porta il velo è giusto sia violentata, ci spiega che quando i musulmani saranno la maggioranza sarà democraticamente inevitabile che la sharia diventi legge dello Stato. Caspita: ha ragione!
Quindi, applichiamo le regole di Cipolla. Una persona che vuol fare il mio danno a suo vantaggio, levarmi la mia terra, l’unica che ho, per impormi le sue regole, è malvagio, forse non troppo simpatico, ma non uno stupido e segue linee logiche. E potrei facilmente fermarlo. Il mio tragico problema sono gli imbecilli: coloro che quest’invasione stanno favorendo e finanziando. Mi secca un po’ far parte dell’unica civiltà che passerà alla storia come l’assembramento di assoluti idioti che ha favorito, incoraggiato, finanziato anche a costo di una crisi economica spaventosa, la propria invasione.
Il partito laburista britannico ha ufficialmente riconosciuto che la propria dissennata politica multiculturalista aveva come unico scopo di farsi un magazzino di voti certi così da battere sicuramente l’opposizione. Ha favorito l’ingresso nel Regno Unito di un’immigrazione non integrabile e l’ha immediatamente dotata di cittadinanza. Il risultato sono le periferie periodicamente in fiamme, l’alterazione irreversibile del tessuto sociale, così che le regole precedenti, quelle della popolazione originaria per intendersi, non aveva più alcun valore. Dove le leggi e le regole del popolo di accoglienza sono modificate, non sia ha più un processo di migrazione ma un processo di colonizzazione (lo stesso è avvenuto in Germania, Francia, Svezia, Spagna, Norvegia, Olanda e soprattutto Belgio).
Di una simile evenienza si è reso conto anche Richard Dawkins. Ma chi accidenti è costui? Un intellettuale inglese fanaticamente ateo, che ha passato tutta la sua carriera a sparare sul cristianesimo. Perché tanto, a sparare sul cristianesimo, non si corre alcun rischio e si hanno solo vantaggi. Qualche giorno fa Dawkins all’University College London, dove si era recato per una conferenza, si è trovato di fronte un’aula con un’alta presenza di alunni di fede islamica, motivo per cui era stata divisa fra maschi e femmine: così esige la sharia, la legge islamica. Dawkins ha detto che non avrebbe avallato questa “segregazione sessuale” e ha definito l’islam una religione sessuofoba. È stato violentemente contestato dagli studenti islamici, e questo è comprensibile, ed è stato violentemente aggredito da tutti gli intellettuali della Gran Bretagna, e questo è al di là di ogni comprensione. La conferenza non l’ha tenuta.
Due anni fa a Londra avrebbe dovuto tenersi una conferenza su “diritti umani e sharia”. La violenza dei contestatori islamici ha impedito che cominciasse. Non sono più state organizzate conferenze su questo argomento. Da anni in Gran Bretagna è vietato l’ingresso ai coraggiosi intellettuali Bat Ye’or e Robert Spencer, che scrivono contro l’islam, mentre chiunque spari sul cristianesimo e sull’Occidente è osannato. L’Occidente cortesemente si allinea all’autocensura, scambiandola per cortesia, mentre è sottomissione all’arbitrio. Lost in translation, persi nella traduzione. Le civiltà sono diverse una dall’altra. La nostra cortesia viene scambiata per dhimmitudine, abbietta sottomissione, riconoscimento della nostra inferiorità  rispetto la sobria superiorità islamica. Una persona che parla con la faccia calma in Occidente può essere visto come un forte. Nell’islam è sempre visto come un debole. Chi ha la faccia deformata dall’ira in Occidente e visto come una persona poco lucida, nell’islam come una persona che ha sicuramente ragione. Per la cronaca: sto scrivendo questo pezzo usando un programma di dettatura. Il mio computer scrive islam maiuscolo e cristianesimo minuscolo. La Microsoft si è adeguata.
Per quale motivo il numero degli imbecilli è sempre approssimato per difetto? Per il meccanismo della dissonanza cognitiva. Piuttosto che sentirmi cattivo, sbagliato, in dissonanza cognitiva con i miei principi, altero la percezione della realtà. Il bispensiero di cui parla George Orwell.  Una volta date informazioni sbagliate, se su queste informazioni si fa un ragionamento corretto, si arriva a conclusioni sbagliate. Da quando un bambino è piccolissimo viene accompagnato ad avere orrore del razzismo, e questo sarebbe bello ed encomiabile se si fosse data la definizione corretta di razzismo: invece si assumono due pesi e due misure a secondo di chi commette l’azione. Il razzismo invece stato interiorizzato come qualsiasi azione di disapprovazione di un occidentale verso non occidentali. C’è quindi una ripugnanza pavloviana, basata sui riflessi condizionati, per una persona occidentale a disapprovare non occidentali anche davanti all’evidenza. Nel terrore di essere razzista, cioè cattivo, si dà la propria approvazione al più violento sistema teocratico della storia.
Ora credo che il momento sia venuto di dimostrare al professor Cipolla che la dissonanza cognitiva può essere vinta e che alla fine la ragione vince. Impariamo a mandare all’inferno i nostri intellettuali che adottano due pesi e due misure.
L’islam si pone come obiettivo di spazzare via la cosa più preziosa che possiede l’Occidente e che non esiste in alcun paese musulmano, ovvero la libertà di pensiero e di espressione. L’islam sta cercando di imporre all’Europa le proprie regole. Come il defunto comunismo, l’islam considera la generosità, l’apertura mentale, la tolleranza, la dolcezza, la libertà delle donne e dei costumi e i valori democratici come segni di decadenza. Sono debolezze che sfrutta volutamente grazie a degli “utili idioti”, buone coscienze imbevute di buoni sentimenti, per imporre l’ordine coranico nel mondo occidentale.
Difendiamo la nostra cultura, le nostre tradizioni. E’ la nostra terra, perché se la perderemo dovremo riconquistarla, con sangue, sudore e lacrime. La Storia non fa sconti. C’è un’unica possibilità di non finire in una guerra civile: che i colonizzatori si trasformino in immigrati, che vengano integrati. Questo può essere possibile se il loro numero non è troppo alto ma soprattutto se noi ci assumiamo il dovere di integrarli, cioè di dire ad alta voce che la libertà è meglio della tirannia, che il perdono è meglio dell’odio, che il lavoro libero è meglio dello sfruttamento, che l’armonia tra uomo e donna è molto più divertente della situazione padrone-schiava.
Infine che un Dio che vuole dei figli non è solo più giusto ma anche più vero di uno che voglia dei servi.
Diceva Oriana Fallaci: l’islam si ferma per via religiosa, non per via laica. Aveva ragione. La democrazia non può nascere nell’islam, il potere deve essere la sharia, cioè la legge di Allah, perché la democrazia vuol dire potere al popolo, e nell’islam il popolo non vale nulla, sono servi di Dio.
Quindi perché la democrazia possa esistere e vivere e prosperare occorre che tutti siamo figli di Dio. Se proprio c’è qualche ostinato laico, può anche essere figlio del caso. Ma niente servi. Solo uomini liberi. E donne uniche padrone della propria vita e del proprio destino. Lo facciamo questo miracolo?

Fonte: Le chiese bruciano in Egitto: salviamo i cristiani sull’altra sponda del Mediterraneo e non rendiamoci complici nel suicidio della nostra civiltà.

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