Le due facce di Jabhat al Nusrah – [ Il Foglio.it › La giornata ]

Per i ribelli siriani sono “tremendamente efficaci contro Assad”, per Obama è sempre al Qaida

Jabhat al Nusra è il gruppo più efficace e pericoloso nella lotta al governo di Bashar el Assad, per i ribelli siriani. Per l’Amministrazione Obama invece è soltanto il nome di facciata di un vecchio nemico, al Qaida in Iraq, ed è anche la ragione per un intervento militare in Siria se e quando Assad perderà il controllo dei depositi di armi chimiche. “Combattenti per la libertà” o “terroristi”? Ecco lo stesso gruppo visto da ribelli e America, che in teoria sono appena diventati due alleati formali – la scorsa settimana gli Stati Uniti hanno riconosciuto l’opposizione come rappresentante legittima della Siria.

A parlare con i ribelli, la nascita di Jabhat al Nusra nel gennaio 2012 è uno dei fattori che spiegano perché l’esercito siriano, che probabilmente è stato il più potente del medio oriente, con migliaia di carri armati, con aerei, elicotteri da guerra, con l’aiuto esterno dell’Iran e senza alcun freno umanitario, ora sta perdendo la guerra civile e ripiega verso la capitale Damasco per proteggere il presidente nello scontro finale. Jabhat al Nusra evita i contatti con i giornalisti in Siria, ma un movimento jihadista non è mai stato così esposto. Gli aneddoti raccolti fra i ribelli insistono sulle stesse caratteristiche-base. Jabhat al Nusra ha sbloccato lo stallo militare perché non ha paura di morire, incute terrore, gira con gli occhi cerchiati di kajal, gli abiti scuri, la barba e i capelli lunghi in cerca continua di nuove incursioni contro Assad: “Eravamo in scacco, non riuscivamo a liberarci della base dei soldati del governo, avevamo finito le munizioni, poi sono arrivati loro, hanno parcheggiato un camion bomba, hanno sbriciolato il loro muro di cinta e quelli il giorno dopo se ne sono andati”.

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