Le Nazioni Unite si basino sulla fede nell’uomo. Il ministro degli Esteri vaticano Mamberti all’ONU

La Carta delle Nazioni Unite si basa sulla fede sull’uomo. Ed è dall’uomo, dallo sviluppo umano integrale, che si deve ripartire per far sì che il diritto non sia solo una mera procedure, e che gli stessi principi di giustizia sanciti dal preambolo della Carta delle Nazioni Unite. Lo dice Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana, che è intervenuto alla riunione di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sullo stato di diritto lo scorso 24 settembre.

Il rispetto della dignità umana è il perno fondamentale del discorso di Mamberti. È quella cartina di tornasole che permette di comprendere se “uno stato di diritto” (rule of law) è divenuto uno Stato di regole (rule of rules). E il rispetto della dignità umana è sancito sin dal preambolo della Carta delle Nazioni Unite, quando si afferma che i diritti umani siano “protetti dallo Stato di diritto”. Da questo punto di vista, “l’applicazione dello stato di diritto – dice Mamberti – abbraccia tutti gli ambiti della vita sociale”. Ma non basta. Si deve “andare al di là della fissazione di semplici procedure che garantiscono una origine democratica delle norme e un consenso di fondo da parte della comunità internazionale”. Perché “l’inalienabile dignità e valore di ogni persona umana” viene prima di qualsiasi legge o consenso sociale. E non è sufficiente “il formale rispetto” dei trattati e di altre fonti del diritto internazionale. “Solo – dice Mamberti – andando oltre tale determinazione le istituzioni nazionali o internazionali evitano di subire manipolazioni o coazioni che intervengano nelle vite dei singoli cittadini”

Quando lo stato di diritto si equipara ad una aderenza formale e acritica alle leggi e ai regolamenti, questo può degenerare paradossalmente in “un mezzo di sopraffazione della dignità umana e dei diritti dei singoli, delle comunità e degli Stati”. Lo spettro – agitato anche da Benedetto XVI nel suo discorso al Bundestag lo scorso anno – è quello di avere regimi totalitari. L’umanesimo integrale – una visione completa dell’uomo, e il diritto internazionale che si forgia in armonia con questo umanesimo – è l’antidoto.

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