Le trappole di Pannella al Vaticano

di Danilo Quinto

Le notizie sono due e riguardano entrambe i radicali. La prima, attiene al deposito di nuovi quesiti referendari. La seconda, al dialogo serrato che Marco Pannella sta conducendo con la Chiesa o almeno con alcuni suoi esponenti.
Andiamo con ordine. Le proposte referendarie depositate nei giorni scorsi in Cassazione, riguardano l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, le leggi sull’immigrazione e sugli stupefacenti, il divorzio breve e il sistema dell’otto per mille.

Il primo dei quesiti corrisponde alla battaglia storica dei radicali, proposta nel ’93 e vinta, ma ciò nonostante disattesa, con una legge che cambiò il nome degli emolumenti a favore delle formazioni politiche (li chiamò “rimborsi elettorali”) e ne aumentò l’importo. Lo fece anche per i radicali, che da quella data in poi – com’era del resto avvenuto negli anni precedenti – non hanno mai rinunciato a questi emolumenti, né tanto meno alle indennità pensionistiche, per non parlare dei dieci milioni di euro che incassano ogni anno dallo Stato per la loro radio, per un servizio che potrebbe essere svolto dalla Rai. Gratis.

Il tema immigrazione è affrontato con la proposta di due quesiti, che intendono – dicono i radicali – eliminare le due norme più restrittive che hanno caratterizzato il pacchetto sicurezza del 2009 voluto da Maroni e la legge Bossi-Fini del 2002. Come dire, meno Stato e più libertà di far divenire l’Italia un Paese ancora più buonista e disponibile – rispetto a quel che accade oggi – ad accogliere per persone che per larga parte vogliono imporre a noi, le loro leggi, insieme alle loro tradizioni.
Poi c’è il quesito che intende eliminare tutte le violazioni che riguardano fatti di lieve entità (ad esempio, coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line tra consumo e piccolo spaccio) che comportano la pena detentiva. Una società “libera” di desiderare tutto, insomma e di auto-assolversi.

Non poteva mancare la proposta che elimina i tre anni di separazione obbligatoria prima di chiedere divorzio, la cui domanda potrebbe essere fatta contestualmente alla separazione. Lo chiamano “divorzio breve”. Poi ci penserà il largo schieramento parlamentare che corrisponde all’ideologia anti-umana tanto diffusa nel nostro Paese così secolarizzato, a distruggere definitivamente l’istituto familiare, con le proposte relative al matrimonio tra persone dello stesso sesso e all’adozione di figli per coppie omosessuali.

Dulcis in fundo, la proposta che vuole abrogare la disposizione che prevede che anche l’8×1000 di chi non esprime alcuna indicazione venga ripartito tra le confessioni religiose. Gli “effetti” sono così descritti dai radicali: “la quota relativa alle scelte non espresse (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno) rimarrebbe in capo al bilancio generale dello Stato anziché essere ripartita in favore soprattutto (al 90%) della Conferenza episcopale italiana; non si arrecherebbe alcun danno alle attività caritatevoli, visto che il fondo 8×1000 si è moltiplicato per cinque negli ultimi 20 anni, arrivando alla cifra record di un miliardo e cento milioni di euro l’anno!”.

Questa proposta vuole sostanzialmente abbattere la Chiesa Cattolica, nella sua articolazione della CEI e nelle attività caritatevoli che vengono svolte grazie alla libera determinazione dei cittadini che indicano o non indicano la scelta dell’8 per mille. Nelle stesse ore in cui venivano depositati questi quesiti, Pannella, attraverso Radio Radicale, ha dato notizia dell’incontro – definito “storico” – che ha tenuto a Radio Vaticana con il responsabile della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi.

L’incontro è durato un’ora, molto più del previsto. Si sa solo questo. Del merito, nulla, a parte le considerazioni di Pannella sul rapporto della sua “religione laica” – così la definisce – con il Cristianesimo, del suo amore per Papa Francesco, della simpatia che per lui nutriva Giovanni Paolo II, che gli avrebbe confessato di ascoltare i suoi fili notturni degli anni ’70 trasmessi da Teleroma ’56 e altre amenità di questo genere.

All’incontro con Padre Lombardi, seguiranno quelli – annunciati – con Mons. Marchetto e con il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, spesso interlocutori del leader radicale a Radio Radicale.
Questi esponenti del cattolicesimo italiano, hanno diritto d’incontrare chi vogliono. Ci mancherebbe. Il punto è un altro. Sanno chi incontrano? Se si trattasse di una “pecorella smarrita” che torna all’ovile, anche gli Angeli in Cielo farebbero festa. In questo caso, la “festa” la fa Pannella a tutti loro. Che ne siano certi.

Fonte: La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online – Le trappole di Pannella al Vaticano.

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