L’eterno dilemma sulla Siria dei cattolici europei… | VIETATO PARLAREVIETATO PARLARE

profughi speranza

Questa è una catastrofe che ha causato il nostro mondo per un proprio progetto. Senza di noi la guerra sarebbe finita da un pezzo ed il paese riconciliato e più libero.

In Siria, due fatti gravissimi stanno accadendo.

la prima è la permanenza delle sanzioni. Esse colpiscono sopratutto la popolazione civile già duramente provata della guerra. Lo stato, è ostacolato dalla comunità internazionale nell’ utilizzare le scarse risorse per aiutare la popolazione mentre ai ribelli è concesso vendere il petrolio per armarsi. Non è un controsenso auspicare che si aprano corridoi umanitari alle Ong, quando si esercita indiscriminatamente una pressione fortissima ed indiscriminata su tutto lo stato?

La seconda è la finta distinzione tra ribelli buoni e ribelli cattivi. Non esistono buoni e cattivi: fanno la guerra ad un paese che ha prodotto 2.000.000 di sfollati.

Se ci fossero ‘buoni’ tra i ribelli, si fermerebbero e chiederebbero alla gente cosa vuole.

E’ un pensiero semplice, un concetto semplice da capire… perciò la ‘parte buona’ del mondo è in cattiva fede: bisognerebbe tenerlo presente. I ‘se’, i ‘ma’, i ‘però’…, di fronte ad una tragedia così immane sono immorali. E’ per questo che è difficile ricostruire: se manca un giudizio non si può cominciare nulla. E nel mondo occidentale, nel mondo che conta, nel mondo chedecide il bene ed il male, la gente manca di autocoscienza di questo male.

Quello che urge è essere in un modo di diverso, per pensare in un modo diverso.

I cattolici, che potrebbero fare molto, sono eternamente combattuti tra il fare e l’essere, cosicchè rimangono congelati sicuri che è ‘altro che conta veramente’. Ma tra il fare e l’essere , quello che manca è proprio è il giudizio. Il cuore è ciò che chiede l’Essere’, nient’altro, cioè tutto.

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