L’EUROPA IN MARCIA VERSO IL TOTALITARISMO (sec. XIX – sec. XXI). Ottava parte: IL RUOLO DEL “METODO MONTESSORI” NEL DISEGNO DI DISGREGAZIONE DELL’ORDINE NATURALE

di Carlo Manetti

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 Maria Montessori

La Sinarchia, soprattutto sul piano culturale,  non disdegna la collaborazione di tutte quelle forze che possono agevolare il suo piano di disgregazione dell’ordine naturale e si fa promotrice di una grande alleanza informale e, a volte, nemmeno consapevole tra tutti coloro che, a vario titolo ed in qualunque modo, possono collaborare a questo disegno. A tale scopo, grande importanza riveste il Centre d’Etudes des Problèmes Humains, dove si trovano personaggi molto diversi tra loro, ma tutti utili, ciascuno per il suo verso, a quest’opera di sovvertimento: nessun settore del pensiero umano è tralasciato e nessuna forma di “superamento” del mondo naturale viene esclusa; ciò è reso possibile dalla mancanza di un’ideologia stringente e definita, cui tutti i partecipanti debbano o anche solo siano invitati ad aderire: il clima di apparente libertà dà a ciascuno l’illusione di potervi trovare l’ambiente idoneo ad esprimere se stesso, anche se la prospettiva è chiarissima, quantunque sottaciuta.

Maria Montessori (1870-1952), ad esempio, potrebbe apparire, a prima vista, come assolutamente inidonea al disegno di smantellamento dell’ordine naturale, in quanto il suo metodo pare basato sull’osservazione della realtà e persino sull’adeguamento della docenza alle esigenze concrete e reali di ogni singolo discente; parrebbe quanto di più distante si possa immaginare dal progetto di creazione di un uomo artificiale, «sociale», come direbbe Saint-Yves. Ma, se si esamina un poco più a fondo il suo «metodo» educativo e pedagogico, si vede che Jean Coutrot non ha sbagliato.

Il metodo montessoriano si basa sull’indipendenza e sul rispetto per il naturale sviluppo psicologico del bambino. Ma alla base di ciò c’è il modello costruttivista dell’apprendimento, vale a dire la teoria che mette in discussione la possibilità di una conoscenza oggettiva, intesa come fedele rappresentazione dell’ordine esterno indipendente dall’osservatore, giungendo a svalutare addirittura la stessa osservazione diretta dei fenomeni. La dottrina gnoseologica del costruttivismo può essere sintetizza dalla frase: «Tutto ciò che è detto è detto da qualcuno»[1]. In altri termini: tutto ciò che percepiamo è soggettivo.

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