L’ex re del Nepal si avvicina agli estremisti indù per tornare al potere

Stanchi del caos politico i poveri chiedono un ritorno della monarchia indù. Re Gyanendra visiterà i distretti poveri dell’estremo ovest del Nepal durante il periodo di Pasqua per fomentare il settarismo religioso. In occasione della Settimana Santa i cristiani chiedono il rispetto della libertà religiosa nella nuova costituzione.

Kathmandu (AsiaNews) – L’ex monarca Gyanendra sfrutta il caos politico ed economico del Paese per far tornare l’induismo religione di Stato. Nella Settimana di Pasqua, l’ultimo re del Nepal e centinaia di suoi sostenitori visiteranno i distretti occidentali, dove dominano povertà, ignoranza e sovrappopolazione, per convincere gli abitanti a sostenere una nuova monarchia assoluta indù ed estirpare la presenza delle altre fedi. Secondo i media nepalesi, Gyanendra sta cercando anche appoggi nei movimenti estremisti indù, responsabili di numerosi attentati contro i cristiani.

Lokendra Bahadur Chanda, ex Primo ministro ai tempi della monarchia, originario della regione del Maha-kali (estremo occidente del Paese), spiega che nelle regione povere la gente è stufa dei politici che in questi anni di governo hanno ignorato i loro problemi. Il politico conferma che fra la popolazione sta crescendo un revival della monarchia indù e dell’induismo come religione di Stato. Secondo Sher Bahadur Deuba, anche egli ex Premier e rappresentate dei distretti occidentale per il Congress Party (Partito conservatore), sono invece pochi coloro che desiderano il ritorno a uno Stato confessionale. “La monarchia indù – afferma – non ha alcuna chance di tornare al potere. Il Paese è laico e tutto i principali partiti politici si stanno impegnando per scrivere una nuova costituzione priva di rifermenti alla religione”. Il leader politico sottolinea che le minoranza religiose sono una risorsa per il Paese e annuncia che farà i suoi migliori auguri ai cristiani che si preparano a festeggiare la Pasqua.

Il Nepal è uno Stato laico dal 2006, dopo secoli di monarchia assoluta indù. La costituzione provvisoria garantisce la laicità e la libertà religiosa, ma l’induismo ha ancora una grande influenza sulla popolazione e sulle istituzioni. Dal 23 giugno 2011 sono in attesa di approvazione due leggi che limitano la libertà di conversione a una religione diversa dall’induismo. Se convalidate, esse verranno inserite nella nuova costituzione, che sarà presentata entro il 27 maggio, con quattro anni di ritardo rispetto agli accordi Onu. In questi giorni cattolici e protestanti hanno presentato un documento al parlamento per chiedere il rispetto della libertà religiosa nella futura costituzione.

In occasione della Pasqua, la comunità protestante ha organizzato un incontro nel centro di Kathmandu, nonostante il rischio di provocazioni da parte dei movimenti indù. Ishu Karki, pastore protestante, spiega che alla manifestazione parteciperanno migliaia di persone. ” Il Paese è cambiato – afferma – la popolazione ha rispetto della nostra religione e non disturberà le nostre celebrazioni.

Fonte: Asia News.

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