LIBANO – TURCHIA Cristiani libanesi contro un film turco che fomenta l’odio interreligioso – Asia News

Costato 17 milioni di dollari e acclamato in patria, Fetih 1453 parla della caduta di Costantinopoli. Per molti libanesi il film è una provocazione piena di falsità. Chiesa e partiti religiosi hanno organizzato diverse manifestazioni per chiederne il boicottaggio. Il regista mostra un cristianesimo come una religione corrotta e violenta. Silenzio sui massacri compiuti dai turchi durante l’assedio della città.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Il film sulla caduta di Costantinopoli “Fetih 1453” sarebbe pieno di falsità storiche che incitano allo scontro fra cristiani e musulmani. In programma per lo scorso 27 settembre nei cinema di Beirut, il lungometraggio ha scatenato dure critiche da parte della comunità cristiana libanese che ha chiesto di boicottare l’uscita del film, che ora rischia la censura. Il 29 settembre il partito al-Machreq, formazione dei giovani cristiani ortodossi, e altre associazioni cristiane hanno organizzato una manifestazione contro l’uscita del kolossal turco, costato l’enorme cifra di 17 milioni di dollari.

Diretto dal regista turco Faruk Aksoy,  “Fetih 1453”  descrive la presa di Costantinopoli da parte degli ottomani nel 1453. Lungo circa 160 minuti, il film si apre con un “flashback” in cui Maometto, in esilio a Medina, promette felicità a chi dei suoi seguaci conquisterà la città bizantina, poi rinominata Istanbul. Il sultano ottomano Maometto II raccoglie simbolicamente l’appello fatto dal profesta 800 anni prima e si lancia alla conquista della città.  Questo episodio storico che vede la presa dell’impero bizantino legata a un detto del profeta è un motivo di orgoglio per molti turchi che a febbraio hanno affollato le sale per gustare il film. Tuttavia molti critici sostengono che esso sia ricco di errori storici macroscopici, che servono solo ad esaltare l’islam e la figura di leader politico-religioso del sultano.

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