«Libertà di culto, difendere le comunità» | Politica | www.avvenire.it

La difesa della libertà di religione è al cuore della difesa dei diritti umani, centrale nei valori dell’Unione Europea. Una difesa che sarà rafforzata dal premio Nobel per la Pace ritirato ieri e che sarà al centro anche delle nuove linee guida che il nuovo Servizio diplomatico della Ue, su incarico dei Ventisette, sta preparando proprio sulla libertà di culto.

Un tema cruciale al centro di una conferenza a Bruxelles intitolata «Prevenzione dei conflitti e diritti umani – quale ruolo per le nuove linee guida Ue su Libertà di religione e culto», organizzato dal ministero degli Esteri austriaco e da alcune ong. L’evento ha visto protagonisti il ministro degli Esteri Giulio Terzi e il collega nonché vicecancelliere austriaco Michael Spindelegger (Partito popolare).

L’Italia è in prima fila proprio nella difesa della libertà di religione nel mondo, con l’occhio rivolto alle stragi di cristiani in Nigeria e Kenya, ai conflitti etnico-religiosi nel subcontinente indiano, alla situazione difficile in Pakistan ed Egitto. L’Austria è tra i più stretti alleati dell’Italia, peraltro a Vienna è stato appena inaugurato un nuovo centro per il dialogo interreligioso. Avvenire ha intervistato entrambi i ministri insieme al quotidiano di Vienna Der Standard.
«Il premio Nobel – dice Terzi – è uno straordinario riconoscimento della rilevanza dell’Ue, a livello mondiale, per il suo contributo alla pace e alla sicurezza. Direi che i diritti umani sono non solo un pilastro essenziale della politica estera e di sicurezza dell’Ue, ma anche un valore fondamentale per l’opinione pubblica e non solo dei governi. E quando parliamo di diritti umani, stiamo parlando anche della questione della libertà religiosa, che ne è una parte essenziale. Il premio Nobel costituisce un impegno per l’Ue a rafforzare la difesa di questi diritti in tutto il mondo». «Concordo – aggiunge Spindelegger – , il Nobel ci dà la motivazione, e il mandato, per essere ancora più attivi in questo campo».

Come si motiva questo rilievo particolare alla libertà di religione?
Terzi: È chiaro: in gioco è la protezione dell’individuo in quello che pensa, crede o non crede, che è la pietra fondante di qualsiasi legislazione sui diritti umani. L’Italia, peraltro, insiste affinché si allarghi il concetto di tutela della libertà di culto a quello di comunità. Vale a dire: quando viene date alle fiamme una chiesa, una moschea, una sinagoga, o un edificio di qualsiasi altro culto, è un’intera comunità a sentirsi in pericolo, e così ogni suoi singolo individuo.

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