L’ospedale di Padova riconosce le mamme gay

«Il dramma della nostra epoca è che la stupidità si è messa a pensare» (Jean Cocteau)

Ve li ricordate i servizi televisivi sul primo bambino nato in Italia e nelle singole regioni? Qualche minuto di notorietà per pargoli e nosocomi. Padova quest’anno è andata maluccio (ha dovuto aspettare fino alle 9.44 per registrare il primo nato dell’anno) e sarà per questo che, uscito il Guinness dalla porta, la clinica ostetrica dell’ospedale patavino ha cercato di farne entrare in fretta uno dalla finestra.

Come? Con un comunicato stampa in cui il primario, Giovanni Battista Nardelli, illustra la decisione del reparto – primo in Italia – di “riconoscere” i genitori omosessuali con un braccialetto.

Da anni, dopo il parto, al polso del neonato viene infilato un braccialetto con numero identificativo. Lo stesso numero viene stampato sul braccialetto per la madre mentre un terzo braccialetto veniva consegnato al papà. Tre braccialetti diversi per grandezza e perché su quello da dare alla madre era stampato il nome “madre” e su quello per il papà la parola “padre”.

«Ormai non si può più ragionare in modo tradizionale» ha spiegato il primario Nardelli e così, tenendo conto delle coppie omosessuali che ricorrono alla fecondazione eterologa, per «non offendere la sensibilità di nessuno» il reparto ha pensato (!) un bel po’ e ha deciso di cambiare la dicitura del braccialetto: da “padre” a “partner”

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