L’uso della lingua e la delazione

Gesù quando fu condotto davanti al Sinedrio per essere condannato, gli accusatori non riuscivano a trovare colpe gravi per metterlo a morte. La loro rabbia cominciò a crescere così tanto che appena Gesù si proclamò figlio di Dio, cominciarono a strapparsi le vesti, chiedendo tra le urla forsennate la sua crocifissione.  In altre circostanze il Signore aveva consigliato ai suoi discepoli di non prepararsi prima la difesa perché sarebbe stato lo Spirito a suggerire le parole giuste da usare. Alla fine del discorso della montagna, incoraggia i discepoli a non scoraggiarsi: “beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno, e mentendo diranno ogni sorta di mal contro di voi per causa mia, rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Cfr. Mt 5).

Le polemiche e gli attacchi alla Chiesa scaturiscono dai luoghi comuni costruiti lentamente nella mente della gente. L’aggressivo anticlericalismo fomentato dalla mentalitità anticattolica, cerca in tutti i modi di screditare la missione della Chiesa gettando ombre sinistre e malvagie sulla gerarchia. Non possiamo negare le difficoltà nate dai peccati di coloro che devono  testimoniare il Vangelo. Come in un copione ben definito, si mettono in scena le battute che  colpiscono l’opinione delle masse, (vedi la pedofilia tra i consacrati, l’omosessualità,  la banca IOR, i chili d’oro del papa, gli anelli, le scarpe, la povertà, le macchine dei prelati, ecc…). La propaganda diventa sempre più esasperata nel momento in cui la luce del Signore risplende in tutta la sua forza. Cercano di negare l’evidenza, minimizzando la bontà delle immagini che arrivano ogni istante da Piazza San Pietro.

Nonostante la vicinanza di milioni di uomini, donne, credenti di altre religioni, atei, non si arrendono dai propositi malvagi. Anzi, si coalizzano in gruppi per far sentire meglio la loro voce. Sui social network sputano veleno a palate, cercano di colpire nel segno. Chi si adopera a fomentare l’odio contro la religione, non è degno di essere uomo.  Ciò che noi costatiamo è altro: oltre 5600 giornalisti accreditati da tutto il mondo cercano di raccontare l’esperienza di fede vissuta dai cristiani in attesa dell’elezione del nuovo Pontefice. La piazza più popolare dell’umanità è invasa costantemente per attendere nella preghiera il fatidico annuncio. La gente non si ferma nemmeno davanti al freddo ed al gelo. E’ lì per amore del Papa. Tanto più si avvicina il momento, altrettanto gli attacchi aumentano. Determinati canali televisivi, alimentano scaandalo presentando in prima serata dossier scottanti, ormai appartenenti al passato. Gli errori sono stati evidenziati. Benedetto XVI, ha indicato la strada della purificazione e della tolleranza zero. Nonostante la chiara presa di posizione pontificia, si continua ad insinuare, a rivangare. Nessuno si occupa di presentare il “bene”, scaturito dalla linea dura pontificia.

Cliccare sul link per continuare a leggere: L’uso della lingua e la delazione | Facebook.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.