MATRIMONI GAY E ADOZIONI Il no di 170 giuristi francesi

Un una lettera inviata ai senatori tutte le riserve sulla Legge Toubira: ”Un bambino adottato da due uomini o due donne sarà dotato di educatori, di adulti referenti, ma sarà privato di genitori, perché questi ‘genitori’ dello stesso sesso non possono indicargli un’origine. Sarà quindi di fatto privato due volte dei genitori​​”. E ancora: il progetto rischia di organizzare ”un mercato di bambini”

La parola dalle piazze ora passa ai giuristi di diritto privato e pubblico, agli storici del diritto, ai professori delle maggiori Università francesi. In tutto 170 per dire che il progetto di legge Toubira che prevede il matrimonio e l’adozione per le coppie omossessuali, comporta “uno sconvolgimento del Diritto, del matrimonio e soprattutto della genitorialità”, provocando – ed è questo il punto che più preoccupa – una sorta di “mercato dei bambini”. È chiara ma anche decisa la lettera scritta dai giuristi e dagli intellettuali francesi ai Senatori della Repubblica francese dove dalla prossima settimana – esattamente giovedì 4 aprile – arriverà il progetto di legge Toubira che era stato approvato ai primi di marzo in Assemblea Nazionale dopo un dibattito fiume durato giorno e notte per l’esame di oltre 5mila emendamenti. Intanto il cartello (La Manif pour Tous) delle 39 associazioni che si battono per il ritiro della legge, tornano a ribadire alla stampa che contrariamente a quanto affermato dalla prefettura della polizia e secondo i consueti parametri di misurazione, a sfilare domenica scorsa per les avenues della capitale parigina c’erano davvero un milione e 400mila persone. Un collettivo di avvocati – alcuni di loro presenti al corteo – “scandalizzati” dalle scene di violenza delle forze dell’ordine sui manifestanti – alle quali hanno personalmente assistito – hanno deciso di costituirsi parte civile per avviare azioni giudiziarie contro i responsabili. La manifestazione del 24 marzo è stata comunque un vero e proprio successo. Il milione e mezzo di manifestanti – dice oggi il Forum (francese) delle Associazioni familiari – è un chiaro segnale per il presidente della Repubblica Hollande che “con lucidità” deve prendere atto del fatto che “sono tanti i francesi che non vogliono il progetto di legge”; che “non lo ritengono una priorità per il Paese”; e che i francesi sono “preoccupati” delle conseguenze che il progetto di legge può avere “sul senso del matrimonio e sulla filiazione”. Riportiamo alcuni stralci della lettera che i giuristi hanno inviato al Senato.

Non “genitori” ma “educatori”. Il progetto di legge Toubira, adottato in prima lettura dall’Assemblea Nazionale, implica “uno sconvolgimento profondo del Diritto, del matrimonio e, soprattutto, della genitorialità”. Si apre con questa constatazione la lettera dei giuristi ai senatori della Repubblica che tengono a dare “ragione” della loro contrarietà prima che inizi in aula il dibattito sulla legge. “La filiazione – scrivono – deriva dall’atto di nascita, che come il suo nome indica, dice a qualcuno che qualcuno è nato. Nel caso dell’adozione, la generazione del bambino è simbolica, ma la filiazione adottiva permette comunque al bambino di costruirsi in riferimento ad un padre e una madre, e pensare a se stesso come nato dalla loro unione, anche se non biologicamente”. “Un bambino adottato da due uomini o due donne sarà dotato di educatori, di adulti referenti, ma sarà privato di genitori, perché questi ‘genitori’ dello stesso sesso non possono indicargli un’origine. Sarà quindi di fatto privato due volte dei genitori​​: una prima volta dalla vita, una seconda volta dalla legge”.

“Una fabbricazione dei bambini”. I giuristi fanno poi notare che se la legge prende in esame il caso in cui un bambino è nato da una relazione eterosessuale precedente, il più delle volte il bambino sarà “frutto di una inseminazione artificiale o di una gestazione per altri, praticata all’estero”. Nascerà pertanto privato da ogni legame con un padre o con una madre. I giuristi fanno degli esempi molto concreti: la madre si farà inseminare in Belgio, per esempio, da uno sconosciuto al fine di evitare ogni legame con il padre. E potrà poi tornare in patria perché il figlio concepito possa essere adottato da una seconda donna. Oppure, un padre cercherà una madre surrogata in India e tornerà poi con quel figlio perché possa essere adottato da un secondo uomo. “Che lo si voglia o no – è la conclusione dei giuristi – il desiderio di un figlio delle persone dello stesso sesso passa per la fabbricazione dei bambini, per inseminazione artificiale per le donne e per via di madre surrogata per gli uomini”. Senza quindi volerlo, il progetto di legge rischia di organizzare “un mercato di bambini” in quanto invita le coppie a “fabbricarsi i figli all’estero”, generando anche una sorta di ingiustizia economica per i prezzi altissimi che comunque comporta questo tipo di mercato.

L’appello. Da qui l’appello dei giuristi ai legislatori della Repubblica perché non accettino di “convalidare” questo sistema di “mercato”: “I bambini non sono né oggetti per soddisfare un desiderio né soluzioni per alleviare una sofferenza”. E, invitando ad un’esplicita rinuncia al testo della legge, aggiungono: “Giuristi, noi abbiamo la vocazione a vegliare sul rispetto delle libertà individuali e sulla protezione dei diritti delle persone più vulnerabili. Non possiamo rimanere indifferenti alla grande violenza fatta ai bambini, privandoli deliberatamente di una madre o di un padre. Non possiamo tacere di fronte all’ineluttabile mercato della procreazione, alla mercificazione dell’utero delle donne e alla fabbricazione dei bambini per soddisfare dei desideri”.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Prima Pagina.

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