Medvedev: ‘Le Pussy Riot non dovrebbero essere in carcere’ – Mondo – ANSA.it

Il premier russo Dmitri Medvedev ha affermato oggi che le Pussy Riot “non dovrebbero essere in carcere”.

“Se fossi il giudice non le avrei messe in prigione. Semplicemente, non ritengo giusto che siano private della libertà. Hanno già scontato parecchio, può bastare”, ha detto il premier russo pur confermando, come già in precedenza, di provare “forte antipatia” per le ragazze della band, condannate a due anni per una preghiera “blasfema” nella cattedrale di Mosca.

Sulla eventuale liberazione anticipata di Nadezhda Tolokonnikova e Maria Aliokhina, Medvedev si è rimesso alle decisioni di tribunali e avvocati.

E’ LOTTA PER IL MARCHIO – E’ guerra in Russia intorno al marchio Pussy Riot, con tanto di scandalo che coinvolge avvocati e parenti delle condannate. Tutti desiderosi di sfruttarne il nome a scopi commerciali. Anche la moglie di uno degli avvocati della difesa, Mark Feigin, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Kommersant.

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