Meriam controffensiva mediatica di regime | Mondo | www.avvenire.it

Le foto di Meriam in prigione? Ordinate ad arte da chi ha pensato bene di contrastare la crescente pressione internazionale a suo favore con immagini «inequivocabili» di una Meriam islamica, una Meriam con un velo in testa. Il retroscena è inquietante.

A svelarlo è uno dei legali della 27enne cristiana condannata a morte per apostasia, Elshareef Ali Mohamed. Secondo l’avvocato, il giorno successivo al parto in carcere della piccola Maya, le autorità hanno inviato in prigione una decina di giornalisti che lavorano per quattro giornali della stampa di regime (Hikayat, Al Dar, Al Sudani e Al Intibaha, quest’ultimo posseduto direttamente dallo zio del presidente sudanese Omar el-Bashir).

«Meriam non voleva nemmeno parlare con queste persone, ma non aveva la possibilità di dire di no – spiega l’avvocato –. L’hanno filmata e fotografata, ma a lei quelle foto non piacevano. Ha chiesto di cancellarle, ma loro hanno risposto che avevano avuto il permesso dal responsabile delle prigioni sudanesi. Poi hanno scritto che prega cinque volte al giorno e legge il Corano, cosa totalmente falsa. Quando abbia mostrato quegli articoli a Meriam lei era sconvolta e noi arrabbiati perché potrebbero influenzare la corte d’appello. Siamo andati a protestare dal direttore della prigione, ma lei ci ha risposto che quelle persone erano state mandate dal governo».

Fonte: Meriam controffensiva mediatica di regime | Mondo | www.avvenire.it.

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