Militari turchi impediscono a vescovo ortodosso di celebrare la Pasqua a Cipro

Pubblichiamo l’interrogazione parlamentare (Renato Farina, primo firmatario) al ministro degli Esteri per chiedere un intervento del governo sulla Turchia per garantire la libertà religiosa nella zona di Cipro sottoposta dal 1974 ad occupazione. Al vescovo ortodosso Christoforos hanno impedito di raggiungere il suo episcopato.

Al ministro degli Affari Esteri per sapere – premesso che:

secondo quanto riferisce il “Cyprus Mail” del 12 aprile u.s. il vescovo greco-ortodosso Christoforos eletto dal Sacro Sinodo nel 2007 ha cercato invano di raggiungere la sede della diocesi di Carpasia per celebrare la Pasqua con la sua comunità. É stato però bloccato dai militari turchi che occupano dal 1974 il territorio nord settentrionale della Repubblica di Cipro;

il vescovo insieme a quattro sacerdoti ha bloccato in quello stesso giorno pacificamente il traffico al check-point dichiarando: “Sono qui per richiedere il diritto di stare con la mia comunità come vescovo. Io non sono un politico, io sono un vescovo. Io sono padre spirituale di queste persone e la mia anima soffre. Ho un sacro obbligo di essere con loro”;

Christoforos ha detto di aver percorso tutti i canali di comunicazione con il governo, con le autorità turco-cipriote, con la comunità internazionale, ma senza alcun risultato. “Nessuno mi sta ascoltando. Mi sono rivolto al governo, all’ONU, all’Unione europea, alle ambasciate, ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Ho chiesto un incontro con il Signor (Dervis) Eroglu (leader turco-cipriota) per risolvere il problema e nessuno mi può aiutare”. “La Pasqua è alle porte e non so cos’altro dovrei fare per essere sentito… Come Vescovo di Carpasia voglio essere guida spirituale di queste persone che rimangono lì, questo è tutto, niente di più, niente di meno”, ha aggiunto. Questa è l’ultima protesta attuata dall’alto prelato, che ha il consenso – secondo il “Cyprus Mail” della popolazione e anche dei sindacati turco-ciprioti;

il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Cipro risulta aver manifestato alle rappresentanze diplomatiche accreditate “il suo rammarico per le continue violazioni delle libertà religiose e di movimento nei territori occupati nella repubblica di Cipro e per le restrizioni imposte a sua grazia Vescovo di Carpasia Christoforos”. Questa situazione che dura da anni si è trasformata in una violazione formale che ha avuto il suo apice il 12 marzo scorso, quando il regime di occupazione ha informato il vescovo Christoforos di Carpasia di essere stato posto in una “stop list”, e di essergli stato proibito di visitare l’area occupata incluso il vescovato e la sua comunità;

il vescovo Christoforos è stato eletto dal Sacro Sinodo come primo vescovo dalla Chiesa autocefala dopo il ripristino del vescovato il 22 maggio 2007. Da allora gli è stato permesso di celebrare la liturgia nelle chiese del vescovato soltanto tre volte. Dal novembre 2008 il regime di occupazione ha respinto le sue numerose richieste di celebrare nei territori occupati di Rizokarpaso, Ayia Triada e nel Monastero di Andrea Apostolo. La più recente negazione del suo diritto di vescovo, prima di essere incluso nella stop-list, era stata il 30/11/2011 nella ricorrenza di Andrea Apostolo, uno dei giorni più sacri per i cristiani di Cipro. Durante la sua visita a Carpasia è stato strettamente seguito e videoregistrato dalla cosiddetta “polizia” del regime occupato, anche quando ha visitato i “confinati” greco-ortodossi nelle proprie abitazioni;

secondo la nota del Ministero degli esteri cipriota “è risaputo che dal 1974 la Carpasia è sotto l’occupazione militare illegittima turca. I greci ciprioti desiderosi di stare nei propri luoghi nativi nella penisola di Carpasia hanno dovuto costantemente sopportare le angherie del regime occupante. La deplorevole situazione di vita dei greci ciprioti di fatto reclusi nelle aree occupate è evidente dalla semplice evidenza dei numeri: da 20.000 che erano nel settembre 1974 oggi sono residenti 338 greci e 111 maroniti”;

le violazioni dei diritti fondamentali della popolazione sono state confermate dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che tra le altre cose ha dichiarato che i Greci ciprioti della regione di Carpasia vedono la propria libertà religiosa offesa dalle restrizioni che impediscono l’organizzazione di cerimonie religiose in maniera normale. La Corte ha anche notato l’insufficiente numero di sacerdoti ammessi a servire le necessità spirituali della comunità greca;

a giudizio degli interroganti le misure dirette in particolare contro il vescovo Christoforos e comunque contro tutta la comunità “occupata” costituiscono una evidente violazione dei diritti umani fondamentali di libertà di movimento e di libertà di religione che sono salvaguardati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo agli articoli 13 e 18 e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) all’articolo 9 (libertà di pensiero, di coscienza e di religione);

La Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione Mazzocchi ed altri (12 gennaio 2011) nella quale si definisce la libertà religiosa “madre di tutte le libertà” e impegna il governo a far valere questo principio come regola base della politica estera –

se questi fatti risultano al governo;

come il governo intenda esercitare la propria influenza sulla Turchia e nelle sedi internazionali perché siano rispettati i diritti umani fondamentali di libertà religiosa e di movimento nelle aree occupate della Repubblica di Cipro e siano immediatamente cancellate le restrizioni imposte al Vescovo di Carpasia;

come intenda sollevare la questione nel Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, di cui la Turchia è membro, e nella cui Assemblea parlamentare sono rappresentati anche i turco-ciprioti.

Roma, 13 aprile 2012

Renato Farina Enrico Pianetta Maurizio Lupi Mariastella Gelmini Antonio Mazzocchi Abelli Gian Carlo Abrignani Ignazio Alfano GIoacchino Baccini Mario Biancofiore Micaela Binetti Paola Bocciardo Mariella Calabria Annagrazia Centemero Elena De Camillis Sabrina De Nichilo Rizzoli Melania Di Caterina Marcello Di Centa Manuela Fontana Vincenzo Frassinetti Paola Galati Giuseppe Gottardo Isidoro Lorenzin Beatrice Malgieri Gennaro Mantovano Alfredo Marinello Giuseppe Mussolini Alessandra Pagano Alessandro Palmieri Antonio Papa Alfonso Polledri Massimo Porcu Carmelo Roccella Eugenia Rossi Mariarosaria Saltamartini Barbara Santolini Maria Luisa Sbai Souad Scandroglio Michele Toccafondi Gabriele Vella Paolo Vignali Raffaello.

Fonte: Tempi.

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