“Molti giovani nigeriani sono fondamentalisti perchè abbandonati” – Vatican Insider

Intervista al Vescovo di Maiduguri, la diocesi più colpita dagli attacchi terroristici di Boko Haram. Dal 2009 hanno ucciso migliaia di persone.

Davide Demichelis
Roma

 

“Il problema principale della Nigeria è la corruzione. Se ci fosse più rispetto delle regole, avremmo meno povertà, molti più giovani avrebbero un lavoro e Boko Haram sarebbe già scomparso”. Monsignor Oliver Dashe Doeme è il vescovo della diocesi di Maiduguri, una delle più colpite dagli attacchi dei fondamentalisti islamici. Situata nell’estremo nord della Nigeria, vicino al confine con il Camerun e il Ciad, dove i fondamentalisti islamici hanno le basi da cui si sono spinti a colpire anche la vicina Repubblica Centrafricana. Nell’ultima settimana, in Nigeria, gli uomini di Boko Haram hanno ucciso più di quaranta fedeli in una chiesa cattolica di Madagali e trucidato il pastore e dieci cristiani in una chiesa cristiana indipendente di Gulak, due città della diocesi di Maiduguri. Gli aderenti a questa setta islamica vorrebbero costituire uno stato islamico in un Paese che è diviso a metà, fra cristiani e musulmani. Dal 2009, anno in cui gli estremisti hanno lanciato la sfida allo Stato, le vittime civili e militari sono state migliaia.

 

“I politici non hanno aiutato i giovani, e così alcuni sono caduti nelle braccia dei fondamentalisti di Boko Haram. Se da noi ci fosse un adeguato livello di sviluppo economico, avremmo la pace e non dovremmo fare fronte a questi problemi” denuncia il vescovo.

 

Monsignor Doeme, la povertà da sola non basta a spiegare il fenomeno dei fondamentalismi. Che cosa state facendo per combatterne le idee estremiste?

“Prima di tutto preghiamo Dio, noi siamo uomini di fede. Poi facciamo un grande lavoro in campo educativo, per promuovere la tolleranza e la convivenza anche con chi la pensa diversamente da noi. Non abbiamo mai avuto problemi con i musulmani che vivono nella nostra regione, molti di loro sono contro Boko Haram e il fondamentalismo”.

 

E lo Stato, vi difende?

“Non abbastanza. Qui ci vuole l’esercito. Mancano gli uomini, i soldati, i poliziotti schierati a difesa della gente”.

 

L’Arcivescovo di Abuja, il cardinale John Onalyekan, ha affermato che se Dio vuole Boko Haram scomparirà presto. D’altronde, solo dieci anni fa non esisteva neanche.

“Sono assolutamente d’accordo! Io non ho mai sentito nessuno, fra la mia gente, appoggiare anche solo velatamente quelle idee e tantomeno quegli attacchi così violenti”.

 

Solo nella sua diocesi, Boko Haram ha attaccato e distrutto una quindicina di chiese. Come reagiscono le comunità colpite dagli attacchi?

“Con grande energia. Sono stato recentemente a Damatru, dove i terroristi due anni fa hanno ucciso più di 60 fedeli, bombardando la chiesa durante una celebrazione. L’edificio è ancora distrutto, non abbiamo i fondi per ricostruirlo. Abbiamo solo posato la prima pietra, e speriamo un giorno di poter continuare il lavoro. I fedeli però, non si sono persi d’animo. È questa la cosa più importante: le attività infatti proseguono normalmente, come e più di prima”.

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