Mons. Zenari: tragedia siriana finita nel dimenticatoio, jihadisti avanzano

2014-08-23   Radio Vaticana

n Siria, si assiste ad una catastrofe umanitaria dimenticata: a denunciarlo è l’Onu che riferisce un dato agghiacciante, oltre 191 mila morti in quasi tre anni e mezzo di guerra. L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navy Pillay, parla di una “paralisi internazionale” di fronte ad una crisi che non finisce. Ascoltiamo il commento di mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Purtroppo, i riflettori sulla Siria si sono spenti. La Siria è scomparsa dai radar della comunità internazionale. Non fa più notizia la gravità quotidiana e la gente naturalmente – tutti, tutti! – dicono: “Noi che siamo qui, che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni delle atrocità … e non se ne parla più!”. Ogni giorno, ci sono una media di 180 morti, in Siria: una cifra che dovrebbe non lasciare tranquilli. E purtroppo, la Siria è caduta nel dimenticatoio …

D. – Preoccupa l’avanzata dei jihadisti dello Stato islamico?

R. – Questi jihadisti sarebbero a una quarantina di chilometri da Aleppo. Questo preoccupa tutti. Preoccupa i cristiani, ma preoccupa tutti, perché la Siria è un Paese a maggioranza islamica però è un islam moderato e i musulmani siriani rigettano questo estremismo; addirittura quei giovani militanti che vanno ad ingrossare – parlo di siriani – le file di questi estremisti dello Stato islamico, in genere non vanno per convinzioni ideologiche, ma perché sono frustrati nel vedere che gli ideali di democrazia e di libertà non vanno avanti, che la situazione è in stallo … Quindi, passano a loro perché sono più efficienti e anche perché a volte ne ricevono un sostegno economico maggiore.

D. – Come si spiega, lei, la diffusione di questo integralismo islamico, di questa ferocia che vediamo?

R. – Trova un terreno adatto, qui: in Siria, in Iraq, in questa regione che sta vivendo veramente dei momenti molto, molto difficili … Queste mancate soluzioni, questo conflitto che perdura, è un terreno favorevole alla crescita di questo estremismo. E poi ci sono tanti anche in Europa che seguono queste utopie di creare una società utopica, perché è fallito il tentativo di riforma e di portare avanti degli Stati più democratici, con maggiore libertà. E allora, scatta la molla di queste utopie.

D. – C’è il rischio che sempre più cristiani lascino il Paese?

R. – Purtroppo questa è una realtà quotidiana. I Patriarchi ed i vescovi continuamente qui invitano e incoraggiano i fedeli, i cristiani, a rimanere, ma in certe condizioni, quando magari si tratta del rischio della vita o di un futuro molto incerto, si può anche capire questa spinta dei cristiani a cercare, se possibile, di emigrare nei Paesi limitrofi o in Europa. Ma bisogna stare attenti: non sono soltanto i cristiani che pensano di emigrare, ma è la gente che si trova in queste condizioni, la gente che si trova sotto i bombardamenti, la gente che si trova sotto la pioggia di colpi di mortaio, la gente che ha perso il lavoro, che ha avuto la casa distrutta … E’ tutta questa gente cerca di emigrare e di trovare un futuro migliore per la propria famiglia.

D. – Il Papa continua a seguire da vicino la situazione in Siria …

R. – Continuamente! E’ nel cuore del Santo Padre la Siria come l’Iraq, la Terra Santa … sul suo tavolo si trovano le informazioni che arrivano soprattutto da questi Paesi …

D. – Quali sono le prospettive di questa guerra?

R. – Bisogna vincere il pessimismo, perché se ci si guarda attorno, purtroppo la situazione è andata peggiorando. C’è stato in questi ultimi mesi un salto di qualità in negativo che, alcuni mesi fa, nessuno si sarebbe immaginato: avere a che fare con l’utopia di questo Stato Islamico, con queste atrocità … L’avvenire rimane alquanto incerto, anche se dobbiamo avere fede che Dio non dimentica queste persone …

D. – Lei vuole lanciare un appello dai microfoni della Radio Vaticana?

R. – Soprattutto direi alle tre religioni monoteistiche, che sono chiamate a convivere qui e a diffondere il messaggio della pace, direi ai fedeli e ai leader di queste tre religioni monoteistiche: “Raddoppiate gli sforzi per incoraggiare alla pace e per pregare per la pace!”.

(Tratto dall’archivio della Radio Vaticana)

Fonte: Mons. Zenari: tragedia siriana finita nel dimenticatoio, jihadisti avanzano.

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