NATALE DI SANGUE MENTRE IL PAPA AUSPICAVA CONCORDIA IN NIGERIA. CRESCE LA CATTOFOBIA

Un altro Natale di sangue in Nigeria. Dopo le stragi del 24 dicembre 2010, due Chiese colpite presso Maiduguri e quattro bombe esplose nei quartieri cristiani di Jos; del 25 dicembre 2011, un’auto bomba esplosa davanti alla Chiesa di Santa Teresa a Madalla e altri ordigni deflagrati in varie zone a Jos e Gadaka; accade ancora nello Stato di Yobe a nord della Nigeria, un gruppo di mussulmani ha fatto irruzione in una Chiesa a mezzanotte ed hanno perso la vita ben sei fedeli, con numerosi feriti. La Messa della Luce, celebrata nel paese di Peri, si è trasformata in un olocausto di innocenti fratelli come era già stato annunciato in Commissione esteri. Le notizie non erano ancora pervenute in Italia quando il Santo Padre stava lanciando un accorato appello al mondo, in Piazza San Pietro, dicendo “il Natale di Cristo favorisca il ritorno della pace nel Mali e della concordia in Nigeria, dove efferati attentati terroristici continuano a mietere vittime, …

… in particolare tra i Cristiani. Il Redentore rechi aiuto e conforto ai profughi dell’Est della Repubblica Democratica del Congo e doni pace al Kenya, dove sanguinosi attentati hanno colpito la popolazione civile e i luoghi di culto”.

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