Nel Santo Natale i terroristi islamici massacrano i cristiani in Siria

di Padre Nader Jbeil

Carissimo fratello Cristiano Magdi Allam,

Nel tempo della preparazione del santo Natale i terroristi hanno regalato ai cristiani di Jaramana, un quartiere di Damasco, quattro ordigni.  Le autobombe sono deflagrate durante la mattinata nell’ orario in cui i bambini sono in strada per andare a scuola, per cercare un angolo di normalità e quotidianità.

Nella nostra realtà è tutto diverso: non fuochi d’ artificio che portano festa e gioia, ma espolosioni di bombe che portano morte. Il rosso che i nostri bambini vedono non è quello delle coccarde usate per impacchettare i regali, ma il rosso del sangue che continua, noncurante delle festività, a bagnare le strade. Le campane non suonano le melodie natalizie, ma piangono la perdita dei figli di Santa Madre Chiesa.

L’ ombra della morte sulle chiese di Damasco, sulla via di San Paolo.

Ovunque si ascoltano urla, pianti e disperazione. Vigoroso e possente è il pianto delle madri che vedono la morte dei loro bambini: vittime innocenti e inconsapevoli. Essi non sanno che il mondo è fatto da adulti in grado di offrire loro un rifugio.

Il mondo arabo è fatto da pochi adulti ribelli musulmani che, pur rappresentando un così esiguo numero di persone, hanno il potere di rubare il Natale ed il sorriso ad ogni singolo bambino, ad ogni singolo nostro figlio.

Ogni bambino è figlio di Gesù, figlio della nostra santa Chiesa. Ogni bambino ci appartiene perché ogni bambino rappresenta l’ unica speranza che abbiamo di costruire un mondo nuovo:

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