Nigeria: Onu chiede liberazione attivista arrestato per blasfemia, rischia la pena capitale

Abuja, 24 lug 17:21 – (Agenzia Nova) – Le Nazioni Unite hanno chiesto alle autorità nigeriane di rilasciare “subito” l’attivista dei diritti umani Mubarak Bala, arrestato “senza prove” con l’accusa di blasfemia, reato che nel paese è passibile di pena di morte. “Siamo profondamente preoccupati per la grave mancanza di un giusto processo nel caso del signor Bala”, hanno dichiarato gli esperti Onu in una nota, precisando che, dal suo arresto avvenuto lo scorso 28 aprile, l’attivista “non ha avuto diritto ad un avvocato né è stato autorizzato a ricevere visite dai familiari”, oltre ad essere stato trasferito e detenuto nello stato settentrionale di Kano, senza che fossero prima formulate a suo carico delle imputazioni. Presidente dell’Associazione umanista della Nigeria, Mubarak Bala ha condotto campagne di educazione ai diritti umani per promuovere la libertà di religione o di credo e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’estremismo religioso tramite Internet o piattaforme di social media. Il suo arresto è stato determinato da una petizione ai suoi danni presentata alla polizia di Kano il 27 aprile, nella quale lo si accusa di aver insultato Maometto nei suoi post pubblicati su Facebook. “L’arresto e la detenzione del signor Bala equivalgono alla persecuzione dei non credenti in Nigeria”, proseguono nel testo gli esperti Onu, nel quale si dicono “preoccupati che (l’attivista) possa essere perseguito ai sensi delle leggi anti-blasfemia che in Nigeria prevede la pena capitale”. L’applicazione della pena di morte per presunta” blasfemia”, concludono, è una flagrante violazione degli obblighi internazionali della Nigeria in materia di diritti umani”: il diritto internazionale proibisce infatti di sanzionare chiunque abbia adottato, cambiato o non abbia alcuna religione o credo. (Res) Fonte: –> https://www.agenzianova.com/a/5f1b028b440aa7.78950099/3039775/2020-07-24/nigeria-onu-chiede-liberazione-attivista-arrestato-per-blasfemia-rischia-la-pena-capitale

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