Nigeria: verità, preghiera e perdono contro la violenza

Si susseguono gli attacchi contro le comunità cristiane. A volte rappresaglie seguono agli attacchi, in un’escalation di terrore che sta mettendo in pericolo la stabilità dell’intero paese africano. Vi riportiamo la voce di rappresentanti di una denominazione particolarmente colpita e alcuni punti chiave della nostra azione.

nigeria_donne_chiesa.jpgNello stato di Plateau (Nigeria) la tensione tra il gruppo etnico dei Fulani (in maggioranza musulmani) e i Birom (soprattutto cristiani) cresce giorno dopo giorno, esplodendo soprattutto nei week end in brutali attacchi contro chiese e comunità cristiane, rivendicati per lo più dal gruppo terroristico dei Boko Haram. E’ da circa una decina di anni che si susseguono aggressioni e rappresaglie, ma mai come negli ultimi tempi il declino della situazione è stato così rapido.

Nello scorso week end, decine di membri della Church of Christ in Nigeria attorno al villaggio di Maseh sono fuggiti dalle loro case per rifugiarsi nella casa del pastore. Un gruppo di uomini armati li ha seguiti, facendo irruzione e uccidendo 50 persone, compresi moglie e figli del pastore. Il giorno seguente durante un corteo funebre a Jos, un altro gruppo armato ha attaccato i presenti assassinando molte altre persone. In realtà gli attacchi sono avvenuti in contemporanea in 12 villaggi (Maseh, Ninchah, Kakkuruk, Kuzen, Negon, Pwabiduk, Kai, Ngyo, Kura Falls, Dogo, Kufang e Ruk) e, considerando solo la succitata denominazione, almeno 100 persone sono state uccise. “In questi 12 villaggi, tutte le chiese della nostra denominazione sono state incendiate dagli estremisti islamici”, ha riferito il pastore Dachollom Datiri, vice presidente della Church of Christ in Nigeria.

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