Nozze e adozioni gay, il fronte del no “invade” Parigi | Mondo | www.avvenire.it

Non sarà una passeggiata, perché da settimane in Francia soffia un vento d’antagonismo sempre più tagliente attorno alla bozza di legge socialista sulle nozze e adozioni gay. E da giorni, accanto alla trepidazione, traspare pure una certa apprensione sui volti di quanti organizzano la “Manifestazione per tutti” che calcherà domani le arterie di Parigi per gridare al governo un fermo «no» al progetto di legge. Certo, c’è già chi prevede una congiunzione eccezionale di energie, accenti regionali, sensibilità, generazioni ed associazioni. Ma nelle ultime ore, si sono viste pure sul lungosenna grandi pozze di un inquietante rosso porpora: vernice che evoca il sangue, versata dai più intransigenti gruppuscoli favorevoli alla bozza, proprio nei luoghi e nelle ore in cui hanno preso la parola i coordinatori del “fronte del no”, in mezzo a cordoni di sicurezza. Le buone intenzioni e i grandi numeri, domani, non basteranno.

Occorreranno pure sangue freddo e una bella dose di forza tranquilla. Lungo gli itinerari dei tre diversi cortei che nel primo pomeriggio convergeranno verso la Tour Eiffel, potrebbero esserci provocazioni ancora più spinte di quelle viste a fine novembre, quando solo a Parigi protestarono contro la bozza oltre 100mila persone. Qualche numero e indicatore su domani, a dire il vero, circola già: almeno mezzo migliaio di pullman noleggiati, 6 treni speciali, un autentico assalto virtuale ai siti Internet dedicati ai tragitti condivisi in auto. Il principale slogan sarà: «Tutti nati da un uomo e una donna». Ma di quanto si sta vedendo, ciò che impressiona maggiormente è l’alchimia sociologica e generazionale del fronte del no. Chi piloterà l’imponente macchina organizzativa? Perlopiù un esercito silenzioso di ventenni che smanettano da settimane giorno e notte sui social network e sulle proprie tastiere tascabili di ogni foggia e colore. Che fino all’ultimo distribuiranno nelle stazioni ferroviarie e del metrò qualcosa come 4 milioni e mezzo di volantini.

Ma su quest’ultimo fronte, non da soli: a spalleggiarli è un altro esercito numericamente indefinibile di chiome argentate o spelacchiate, con il sorriso e la voglia di spiegare come sole armi. Ci sono poi anche i leader di associazioni omosessuali che hanno scelto il campo del no, e che scenderanno in piazza domani. Confessano di essere psicologicamente stremati, eppure una fiamma brilla nei loro occhi. Xavier Bongibault, presidente di Plus gay sans mariage, racconta: «In pochi mesi, ho ricevuto 15 minacce di morte. La verità è che c’è una volontà di far tacere gli omosessuali. La maggioranza della comunità omosessuale, anche se non amo il termine, s’infischia totalmente del progetto di legge. Ma c’è una minoranza pronta ad usare la violenza per forzare al silenzio». Su Internet esistono ormai siti creati ad hoc, come Homovox, che danno la parola agli omosessuali contrari alla bozza. La trasversalità della manifestazione, in generale, dà quasi il capogiro.

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