Nozze gay, un milione in corteo a Parigi per dire “no” alla legge | Mondo | www.avvenire.it

L’ultimo corteo, ieri a Parigi, contro la legge e le adozioni alle coppie gay è finita in guerriglia per colpa di gruppi di estremosti e facinorosi. Sciolta la manifestazione – “Siamo un milione” hanno proclamano gli organizzatori contestando i 150.000 stimati dalla polizia – centinaia di aettivisti di estrema destra hanno dato vita fino a notte fonda a una vera guerriglia sotto la Torre Eiffel. Bersaglio, polizia e giornalisti, accusati di “collaborazionismo” con la “dittatura socialista”.

Erano tanti per quest’ultimo appuntamento, più vicini al milione dichiarato dagli organizzatori che ai 150.000 della polizia. Meno di quelli del 24 marzo (300.000 contro 1,4 milioni), ma più del 21 aprile (45.000 contro 270.000). Tre cortei pacifici partiti da punti diversi di Parigi, che si sono poi ritrovati sulla grande spianata des Invalides, più alcune centinaia di Civitas, l’organizzazione che sfilava da sola. Lo schieramento di polizia ha blindato la città, 4.500 agenti sono stati schierati per tentare di evitare le violenze delle precedenti occasioni, ma tutto è naufragato alla fine della manifestazione. Il ministro degli Interni Manuel Valls aveva appena annunciato il fermo di 96 persone, oltre alle diverse decine dell’improvvisato happening ieri sera sugli Champs-Elysees, quando la situazione, a fine manifestazione, è degenerata. Sfilavano via gli ultimi dimostranti, cantando un karaoke sulle note ‘Je ne regrette rien’ di Edith Piaf, quando sono entrati in azione i violenti, “estremisti di destra”, secondo Valls.

Gli agenti di polizia sono stati circondati dai manifestanti, che li hanno bersagliati con bottiglie di birra, sassi e transenne divelte, prendendo di mira anche i giornalisti, ai quali erano stati forniti scudi di protezione e caschi come quelli dei CRS, i celerini. “Dittatura socialista”, “Hollande dimettiti”, “giornalisti collaborazionisti” erano gli slogan più gettonati, al termine di una giornata in cui l’unico momento di tensione era stato registrato nel primo pomeriggio con l’irruzione di un gruppo di estremisti di destra nella sede del Partito socialista. Dalla terrazza, avevano dispiegato un grande striscione, “Hollande dimettiti”, prima di essere
sloggiati.

Alla fine della giornata le persone fermate sono state circa 300: per 231 di loro dovrebbe essere adottato il provvedimento di fermo, mentre 36 persone sono rimaste ferite, 34 agenti, un giornalista ed un manifestante. Altri arresti – tra questi quelli di attivisti dell’estrema destra – erano scattati prima: il numero totale per il fine settimana sale così a 350, ha annunciato oggi il ministro dell’Interno Manuel Valls.

La scommessa della mobilitazione però era stata vinta dagli organizzatori della ‘Manif pour tous’, ma quella del controllo delle forze in campo si è rivelata troppo ardua per una galassia di contestatori che gli organizzatori non sono più stati in grado di controllare. La portavoce di Manif, Barjot ha rinunciato a partecipare, dicendosi “minacciata”.

Il suo posto di leader sul palco è stato preso da Ludovine de la Rochere, presidente della “Manif pour tous”: “Vi annuncio – ha proclamato festante – anche a coloro che credono ancora che abbandoneremo, che continueremo la lotta ovunque in Francia”. Il finale con guerriglia sembra però minacciare una contestazione pacifica e civile a quella che ormai è una legge dello Stato francese. Il primo matrimonio gay, intanto, è programmato per mercoledì a Montpellier.

Fonte: Nozze gay, un milione in corteo a Parigi per dire “no” alla legge | Mondo | www.avvenire.it.

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