Nuovi scenari nella battaglia per la famiglia | Comunità Ambrosiana

Marco Invernizzi

Care amiche, cari amici

family2007Ci sono probabili notevoli cambiamenti in vista per quanto riguarda il futuro del matrimonio e della famiglia in Italia. Parlando sabato 14 giugno all’Assemblea del Partito democratico, il Presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato che a settembre, dopo la riforma elettorale, comincerà l’iter parlamentare per l’approvazione delle unioni civili delle coppie omosessuali.

Questo disegno di legge, attualmente depositato nella Commissione giustizia del Senato, prevede l’estensione dei requisiti del matrimonio alla coppia omosessuale che vuole “sposarsi”, tranne che per la possibilità di adottare un figlio. Il diritto di adottare un figlio potrebbe arrivare successivamente, come è accaduto in altri paesi occidentali che hanno applicato la logica della gradualità, ma fin d’ora è previsto, come scrive il quotidiano l’Unità del 16 giugno, “l’istituto della ‘stepchild adoption’ “, cioè la possibilità di uno dei due soggetti della coppia gay di adottare il figlio dell’altra componente dell’unione.

La legge verrà presentata in Parlamento unitamente alla proposta del “quoziente familiare”, una proposta di legge che prevede che il fisco tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare nel tassare la famiglia. Si tratta di una legge tanto giustamente attesa dal mondo cattolico e da chi sostiene la centralità della famiglia, che riparerebbe decenni di penalizzazione e disattenzione nei confronti dell’istituto familiare.

Presentando accanto al riconoscimento delle unioni civili l’istituzione del quoziente familiare, Renzi crede di poter prendere più piccioni insieme. Il Premier inviterà il mondo cattolico a incassare la vittoria sul quoziente familiare e a non reagire troppo duramente contro le unioni civili. Forse userà anche il ddl Scalfarotto per spingere i cattolici a rinunciare alla lotta, congelando definitivamente questo disegno di legge sull’omofobia che grazie alle campagne propagandistiche lanciate in tutta Italia soprattutto dalle Sentinelle in piedi sta mostrando sempre di più il suo carattere liberticida.

Se così fosse, lo scenario politico e propagandistico cambierebbe notevolmente. Si passerebbe infatti da una battaglia di libertà contro un ddl che manda in galera chi sostiene che un bambino ha bisogno di un padre e di una madre per crescere in modo equilibrato, a una battaglia di verità, che sostiene che soltanto la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna può essere la cellula fondamentale di una civiltà. Una battaglia evidentemente molto più difficile sul piano anzitutto della comunicazione.

Si tratterebbe infatti di dover dimostrare che l’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio (anche se soltanto con il nome di unione civile) nuoce alla famiglia perché le toglie l’unicità e la centralità che ha sempre avuto e che le spettano secondo la natura e il senso comune.

Famiglie, associazioni, vescovi e uomini politici si mossero nel 2007 in occasione del Family day che fermò i Dico, un progetto di riconoscimento delle coppie di fatto anche omosessuali simile a quello di cui stiamo parlando. Allora si ebbe la forza di gridare che il matrimonio deve essere riconosciuto e protetto giuridicamente se si vuole che la famiglia rimanga la cellula fondamentale della società. Soprattutto si chiese alle istituzioni di indicare nella famiglia un modello, un ideale da perseguire per il bene di tutti.

Oggi sono passati altri sette anni di attacchi culturali e di costume contro la famiglia. Sapremo inventarci qualcosa per difenderla anche questa volta?

Marco Invernizzi

Fonte: Nuovi scenari nella battaglia per la famiglia.

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