Obama mandate. Ancora proteste

marzo 6, 2013 Benedetta Frigerio

Alcuni membri del Congresso hanno presentato un nuovo disegno di legge come «argine alle continue violazioni della libertà religiosa e di coscienza». E hanno trovato il sostegno di 2.500 capi religiosi.

A un anno circa dall’introduzione dell’“Obama mandate”, che vìola la libertà di coscienza protetta dal primo emendamento della Costituzione americana, e dal richiamo di Benedetto XVI ai vescovi affinché si sforzassero di proteggere la libertà religiosa, continuando a «mantenere i contatti con i cattolici coinvolti nella vita politica», il 18 febbraio scorso la Conferenza episcopale statunitense si è rivolta ai membri del Congresso per sostenere misure legislative in grado di fermare la legge dell’amministrazione Obama, che dal primo agosto obbligherà tutti i datori di lavoro a pagare assicurazioni che includano farmaci abortivi.

IL DDL. Ieri i membri del Congresso, Diane Black, Jeff Fortenberry e John Fleming, hanno presentato un nuovo disegno di legge, l’“Health Care Conscience Rights” (Hccra), come «argine alle continue violazioni del nostro primo emendamento». Gli ideatori della norma hanno poi spiegato che se questa non passerà le organizzazioni e i loro dirigenti, in causa contro il governo, saranno costretti a pagare multe salatissime e, di fatto, a chiudere. L’esempio più eclatante è quello della Hobby Lobby, che per il rifiuto di pagare assicurazioni inclusive dell’aborto rischia di dover pagare 1,3 milioni di dollari al giorno, facendo chiudere i battenti alla catena che in America dà lavoro a circa 25 mila persone.

 

CONTENUTI. Ma il disegno di legge non riguarda unicamente l’“Obama mandate”. Fornisce anche una protezione per medici e infermieri che si rifiutano di essere coinvolti con l’esecuzione di aborti, poiché «negli ultimi anni ci sono stati diversi esempi di infermieri che sono stati costretti a partecipare a pratiche abortive.

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