«Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 paesi» – Vatican Insider

Parla mons Nazzaro, vescovo emerito di Aleppo: musulmani occidentali a fianco dei jihadisti. Intanto si prepara un altro inverno senza energia elettrica e benzina.

Marco Tosatti

E’ molto probabile che il dopoguerra in Siria segni una recrudescenza a livello globale, e anche in Occidente, della conflittualità fra le diverse religioni, con l’islam radicale come motore del fenomeno. E’ illuminante a questo proposito un concetto espresso da monsignor Giuseppe Nazzaro, vescovo emerito di Aleppo, e riferito dal Sir, il Servizio di informazioni religiose, che critica pesantemente la copertura dei fatti offerta dai mezzi di comunicazione occidentali: “Trovo inammissibile che ci accontentiamo delle fandonie che ci propinano certe televisioni e certi giornali, la realtà è un’altra. Si stanno ammazzando due fronti, l’opposizione che aveva chiesto le riforme non esiste più. Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 Paesi. A questi interessa vendere le armi e lasciano che avvenga la distruzione”.

E’ particolarmente interessante la cifra: 80 Paesi. Fra questi c’è la Russia, con le sue regioni a forte presenza islamica, come il Daghestan; ma anche altre province del Caucaso settentrionale. Il timore è che possano esserci attentati a Sochi nel febbraio dell’anno prossimo, in occasione dei Giochi Olimpici invernali. Il presidente Putin ha dichiarato che il ritorno dalla Siria di militanti islamici è “una minaccia reale”, e ha firmato una legge che permetta di incarcerare quelli che sono andati a fare esperienza di guerra in Siria, e rientrano in Russia. “I gruppi di fondamentalisti non sono venuti dal nulla, e non svaniranno nell’aria”, ha detto Putin.

E anche una parlamentare britannica, Fiona Bruce, ha sottolineato come “Musulmani occidentali (anche dall’Italia, n.d.r.) sono andati a combattere fianco a fianco dei jihadisti in Siria…diventando potenziali jihadisti essi stessi al ritorno a casa. I Paesi occidentali non si stanno ancora confrontando con questo problema in maniera sufficiente”.

Si sta preparando un “effetto Afghanistan”, con la nascita e il potenziamento di gruppi terroristi all’inizio aiutati (come accadde con i mujaheddin all’epoca dell’invasione sovietica) dagli Stati Uniti, e poi andati fuori controllo, con le conseguenze che sappiamo? Non si può certamente escludere, anche alla luce di quello che accade in Iraq e in Libia, entrambi terreno di interventi armati occidentali.

Il prezzo lo stanno pagando i siriani. E, in particolare, gli abitanti di Aleppo. “Ad Aleppo mancano acqua, luce, gasolio, benzina. La popolazione si sta preparando a trascorrere un altro inverno con il freddo o il gelo, perché la temperatura scende sotto lo zero”, dice mons. Nazzaro. Il motivo? “I terroristi impediscono che gli approvvigionamenti arrivino in città”. “Mi domando chi ha voluto e continua a volere che si arrivasse a ciò. Tutto il mondo si deve porre la questione e dare una risposta. Stiamo facendo soffrire un popolo intero; le famiglie sono sradicate dalle proprie case. E i profughi aumentano: per quanto ne so, fino a novembre 2012 a Lampedusa o sulle spiagge della Sicilia non arrivavano profughi siriani. Siamo noi stessi che abbiamo creato i profughi, con le armi vendute ai terroristi”.

“Finita la tragedia – ha dichiarato il vescovo – dopo aver svuotato gli arsenali e dato lavoro alle proprie industrie, si presenteranno per ricostruire la Nazione. Con la fattura da pagare: se il denaro non sarà disponibile, sistemeranno i conti portando via quello che troveranno, petrolio o gas che sia. Se non ci sarà nessuna risorsa, il popolo lavorerà come schiavo. Questa – conclude – io la chiamo neocolonizzazione”.

Fonte: «Oggi in Siria ci sono terroristi che provengono da 80 paesi» – Vatican Insider.

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