Ora pro Siria: « Che in Europa si sappia bene che cosa sta succedendo qui e per colpa di chi. Questa è soprattutto una guerra di commercio. Siamo nella nuova colonizzazione. »

La testimonianza da Aleppo di mons. Giuseppe Nazzaro

Buio e freddo avvolgono Aleppo dove la notte la temperatura scende a sotto lo zero. Mancano elettricità e riscaldamento e a farne le spese sono soprattutto i bambini che si ammalano. Il rischio di morire per freddo e stenti è alto, soprattutto per chi vive nei campi profughi e per le strade perché a causa dell’embargo in Siria mancano anche le medicine. È una testimonianza drammatica quella che da Aleppo mons. Giuseppe Nazzaro Ofm, vicario apostolico di Aleppo dei Latini, racconta al Sir.

S.I.R. 3 gennaio 2013

Il prezzo della pace

Ci parli come è la situazione ad Aleppo: sappiamo che non c’è elettricità, che le famiglie vivono al buio e al freddo. È così, eccellenza? “Esattamente come sto adesso io. Siamo qui con il giaccone addosso e il cappello in testa per proteggerci dal freddo. La sera siamo completamente al buio ma anche durante il giorno non c’è elettricità. Ieri per esempio, non abbiamo avuto corrente dalle 3 e mezza di pomeriggio fino a questa mattina, quando è ritornata verso le 11 e mezza”.

E i bombardamenti…“Noi sentiamo le bombe da dove partono ma non sappiamo dove arrivano. Il problema qui è che chiunque prenderà il potere domani, prima di preoccuparsi di mettere a posto il Paese e ricostruire sulle macerie, dovrà fare i conti con gli animi che vivono di odio e di disperazione. Se non passano due o tre generazioni, qui ora la situazione è disastrosa”.

Come è la situazione per le strade?
“Per la strada bisogna fare giri incredibili per andare da un posto all’altro della città a causa dei blocchi dappertutto e i controlli per la sicurezza. Questa è la situazione”.

Sappiamo che i bambini a causa del freddo si stanno ammalando. È così?
“È normale. Tra l’altro siamo anche senza medicine. L’embargo che hanno voluto le Nazioni Unite oltre a togliere i viveri hanno privato la popolazione delle medicine. È chiaro che in una situazione del genere se nei campi dei rifugiati muore un bambino per il freddo, è normale visto che non ci sono neanche le medicine per curarlo.

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