Pakistan: chi protegge i cristiani?

A Peshawar, l’attacco terroristico alla Chiesa Anglicana di Tutti i Santi miete decine di vittime. Una protesta spontanea emerge nel paese, ma che cosa si sta facendo per arginare la persecuzione dei cristiani pakistani?

Domenica 22 settembre intorno a mezzogiorno circa 600 persone stavano lasciando l’edificio della Chiesa Anglicana di Tutti i Santi a Peshawar, dopo aver assistito al servizio domenicale, quando 2 kamikaze si sono fatti esplodere in mezzo alla folla. Sin qui i fatti che tutti ormai conosciamo, poiché i media internazionali e nazionali hanno riportato la notizia, con immagini agghiaccianti degli 89 morti (tra cui bambini) e oltre 150 feriti. A rivendicare l’attacco sono stati i membri del Jandullah (“Soldati di Dio”), il quale fa parte del gruppo Tehreek-e-Taliban Pakistan, strettamente collegato ad Al-Qaeda. Peshawar, scenario dell’attacco, è la capitale della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nell’instabile confine con l’Afghanistan, terra ove si nascondono terroristi e jihadisti islamici.

 

Una protesta spontanea è partita nel paese sull’onda del dolore e delle accuse al governo centrale di non fare abbastanza per proteggere le minoranze (tra cui quella cristiana, evidentemente tra le più colpite dall’odio e dall’intolleranza radicale islamica) in questo paese a maggioranza musulmana (96%).  Le proteste continuano a Peshawar, Karachi, Islamabad, Gujrat, Sialkot, Narowal, Kasur, Toba Tek Singh, Faisalabad, Okara, Veharhi, Sahiwal, Khanewal, Multan e Quetta, tra commemorazioni, funerali e tanto dolore. L’All Pakistan Ulema Council, un’associazione di religiosi e studenti musulmani, ha definito l’attacco vergognoso. Naturalmente anche le autorità, persino per bocca del Primo Ministro Nawaz Sharif, hanno condannato l’attacco e hanno profuso varie dichiarazioni di intenti. Ma è la prima volta? No di certo.

I cristiani pakistani sono presi di mira dalle organizzazioni militanti islamiche che regolarmente commettono violenze contro di loro, diffondendo sempre più una cultura islamizzante che fa sentire i cristiani sempre meno parte di questo paese. Tale cultura ha attecchito nel tessuto sociale e anche per mezzo della legge contro la blasfemia, molti cristiani sono sotto attacco, accusati ingiustamente, privati della libertà e dei loro averi o di accesso al mondo del lavoro e alle strutture sanitarie. Sappiamo che poco si sta facendo per arginare la persecuzione dei cristiani in questo paese, che si trova al 14° posto della WWList.

Fonte: Pakistan: chi protegge i cristiani?.

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