Pakistan, dopo Rimsha cristiani in fuga | Mondo | www.avvenire.it

È una comunità sotto assedio quella in cui, fino al 16 agosto, viveva la piccola Rimsha, la 13enne accusata di blasfemia in attesa di essere convocata davanti ai giudici.

La polizia di Islamabad, la capitale del Pakistan dove si trova il quartiere-ghetto di Mehrabad abitato anche da centinaia di famiglie cristiane, ha sporto denuncia contro 150 persone per protesta violenta e istigazione alla violenza. Gente che, ha confermato il portavoce della polizia Naeem Khan, «ha bloccato le strade, bruciato pneumatici e lanciato pietre» dopo che si era diffusa la notizia che la ragazzina aveva bruciato pagine di un libro utilizzato per l’introduzione allo studio del Corano. Sono 25 gli estremistii identificati con certezza come autori di atti di vandalismo, anche con danneggiamento di auto e di beni privati.

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