Pakistan, imam: «Non possiamo rilasciare i blasfemi» | Tempi.it

aprile 18, 2014 Redazione

Hanno destato scalpore in Pakistan queste parole dell’influente imam Allama Tahir Ashrafi che si era speso per Rimsha Masih

pakistan-Allama-Tahir-Ashrafi«Non possiamo rilasciare i blasfemi». Hanno destato scalpore in Pakistan queste parole dell’influente imam Allama Tahir Ashrafi sui processi per false accuse di blasfemia che riguardano i cristiani Asia Bibi, Sawan Masih, Shafqat e Shugufta Emmanuel.

CRISTIANI PREOCCUPATI. Il presidente del Pakistan Christian Congress, Nazir Bhatti, si è detto preoccupato perché «Allama Tahir Ashrafi è un religioso musulmano davvero illuminato e i cristiani del Pakistan non dimenticheranno mai l’aiuto che ci ha dato nel caso di Rimsha Masih, la cristiana affetta da sindrome di Down che era stata erroneamente accusata di blasfemia a Islamabad. Ma le sue ultime parole sugli accusati di blasfemia sono sorprendenti e devono essere chiarite».

«PAROLE OFFENSIVE». «Le sue parole hanno offeso milioni di cristiani – continua Bhatti – perché le vittime di blasfemia in carcere hanno negato di aver diffamato il profeta Maometto e i loro casi stanno facendo il loro corso in tribunale».
Le parole dell’imam hanno poi stupito i cristiani perché «ci ricordiamo ancora quando nell’Islamic Ideology Council ha chiesto di porre fine all’abuso della legge sulla blasfemia, attirandosi numerose critiche».

Sawan-MasihIN QUATTRO A PROCESSO. I cristiani condannati a morte in Pakistan sono attualmente quattro: Asia Bibi, il cui processo di appello è stato rinviato già tre volte, Sawan Masih (foto a fianco), accusato da un amico musulmano per delle parole mai pronunciate e per il quale è partita la campagna di raccolta firme  “Salviamo Sawan Masih”, Shafqat e Shagufta Emmanuel, coppia accusata di aver inviato un sms blasfemo che però è partito da un telefono non registrato a loro nome.

PRESSIONI SULLA SOCIETÀ. La legge sulla blasfemia è un tema critico in Pakistan. Nonostante venga abusata e oltre il 90 per cento delle persone accusate siano scagionate, gruppi di fondamentalisti fanno pressioni sulla società e sui giudici dei tribunali perché condannino i cristiani e i musulmani incriminati.

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