Pakistan, marito della donna lapidata: «È disumano» | Tempi.it

maggio 29, 2014Leone Grotti

Quando è stata uccisa Farzana Parveen era incinta. Secondo il marito, la famiglia era d’accordo con il matrimonio ma ha cambiato idea perché voleva più soldi

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Farzana Parveen, 25 anni, era incinta e quando la sua famiglia insieme a un gruppo di 20 uomini l’ha lapidata in strada in Pakistan davanti all’Alta corte di Lahore la polizia era presente ma è rimasta a guardare. Tutti sono scappati e hanno evitato l’arresto, tranne il padre, Muhammad Azeem, che ha voluto guardarla morire fino all’ultimo istante ed è stato preso in custodia.

MATRIMONIO CONCORDATO. Come dichiarato dal padre della donna, «Farzana ha insultato tutta la famiglia sposando un uomo senza il nostro consenso», invece che un cugino. Ma la versione è stata smentita da Muhammad Iqbal, l’uomo che la donna ha sposato, secondo cui la famiglia di Farzana era d’accordo con le nozze. Il loro fidanzamento è durato due anni, durante i quali i promessi sposi si sono sempre parlati al telefono.

«VOLEVANO ALTRI SOLDI». Iqbal e Azeem si erano accordati per il matrimonio: il marito avrebbe pagato alla famiglia di Farzana una somma equivalente a circa 600 euro ma poco prima del matrimonio l’uomo ha chiesto ad Azeem altri 700 euro. «Ci eravamo messi d’accordo ma siccome la famiglia ha avuto problemi economici mi hanno chiesto altri soldi. Siccome io ho un appezzamento di terra più grande del loro forse pensano che io sia ricco ma non è così», ha dichiarato Iqbal al Guardian.

«È DISUMANO». Intervistato dalla Bbc, Iqbal ha aggiunto: «La polizia stava a guardare mentre uccidevano mia moglie. Ho chiesto loro di aiutarla ma non hanno fatto niente. È una vergogna, è disumano. Ora anche noi siamo in pericolo, ieri la famiglia è venuta ancora qui a minacciare di ucciderci».
Gli “omicidi di onore” non sono una novità nelle zone rurali del Pakistan. Nel 2013, secondo la Commissione per i diritti umani del Pakistan, sono state uccise per questo motivo almeno 900 donne. La polizia spesso non è in grado di fermare le uccisioni, o perché d’accordo o per paura di ritorsioni.

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