Pakistan – Omicidio Bhatti: nessun progresso nelle indagini. Il disappunto del fratello Paul

di Jibran Khan

La polizia ha rilasciato Zia ur Rehman, dopo aver emesso a suo carico un mandato di cattura internazionale. Paul Bhatti insoddisfatto dell’operato della polizia. Scarso interesse, denuncia, a punire “i veri responsabili”. Solidarietà a un avvocato e attivista del Sindh, vittima di minacce per il lavoro a tutela delle minoranze.

Islamabad (AsiaNews) – Le indagini sull’assassinio di Shahbaz Bhatti, ministro pakistano per le Minoranze religiose ucciso con 30 colpi di pistola il 2 marzo 2011, non hanno registrato alcun progresso significativo. Nei giorni scorsi la polizia ha rilasciato il (secondo) presunto omicida, dopo aver emesso a suo carico un mandato di cattura internazionale e ottenuto l’estradizione da Dubai (cfr. AsiaNews 14/02/2012, Islamabad: in carcere, in attesa di interrogatorio, il presunto assassino di Shahbaz Bhatti). Tuttavia, non sono emersi elementi significativi contro Zia ur Rehman ed egli ha potuto lasciare il carcere. Paul Bhatti, fratello del politico cattolico e attuale Consigliere speciale del premier per l’Armonia nazionale, a nome della famiglia e dell’intera comunità cristiana lamenta “l’insoddisfazione” per le indagini condotte sinora e il disinteresse nel punire i “veri responsabili” a oltre un anno dal crimine.

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