Pakistan Ostaggio da un anno il figlio di Taseer – MissiOnLine.org

di Giorgio Bernardelli
Dal 27 agosto 2011 nelle mani di un gruppo di islamisti Shahbaz Taseer, il figlio del governatore del Punjab ucciso per aver criticato la legge antiblasfemia

Di fronte a notizie come quella di Rimsha Masih, la bambina cristiana disabile mentale accusata di blasfemia in Pakistan per aver strappato un libro religioso islamico, tanti si chiedono spesso dove siano i musulmani che non accettano questo tipo di barbarie. L’errore più grave è pensare che non ci siano. Lasciandoli così tremendamente soli nel loro coraggio.

È quanto purtroppo sta succedendo in Pakistan alla famiglia di Salman Taseer, il governatore musulmano del Punjab ucciso il 4 gennaio 2011 a Islamabad dalla sua guardia del corpo proprio per essersi schierato apertamente contro le leggi antiblasfemia. La notizia della sua morte fece il giro del mondo, tutti lodarono il suo coraggio. Però di lui e della sua famiglia in Occidente ci si è dimenticati molto presto. Ma non lo hanno dimenticato i fondamentalisti islamici pakistani, che il 27 agosto 2011 hanno anche rapito suoi figlio Shahbaz Taseer. Sì, perché nella follia di queste persone, schierarsi contro una legge che – come spiegava in questo articolo qualche mese fa Mondo e Missione – può essere brandita contro chiunque senza alcuna prova, è una colpa talmente grave da tramandarsi di padre in figlio.

Sahbhaz Taseer ha un profilo Twitter, che è fermo al 25 agosto 2011. La fotografia lo mostra allo stadio del cricket con la bandiera pakistana dipinta sulla guancia. Nell’intestazione si definisce: «Figlio orgoglioso dell’uomo più coraggioso del Pakistan. Tifoso sfegatato del Manchester United. Astronauta che non è mai stato sulla Luna».

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