Paradise: Faith. Ci sono applausi e applausi

Dicono che denunciare le idiozie e le offese alla religione cristiana sia come un boomerang, faccia il gioco della pubblicità, e favorisca la diffusione di ciò che offende la fede. Sarà, anzi, spesso è vero. Ma non possiamo dimenticare che, rifacendoci al «caso Castellucci» di qualche mese fa, le proteste, quando hanno fornito ragioni reali, hanno ottenuto qualche risultato. Mi risulta che il regista abbia modificato alcune scene, proprio tenendo conto delle motivate reazioni di chi ha osato andare contro la corrente del pensiero relativista, per cui non esisterebbe alcuna distinzione fra il buon gusto e il cattivo gusto, ma solo fra il gusto di qualcuno e il proprio, ragione per cui tutto può e deve essere considerato “arte”.Per quanto riguarda il film presentato a Venezia, in cui la protagonista si masturba con un crocifisso, non c’è altro da dire se non che i giornalisti della Prima che – come riportato da Repubblica e dalle cronache sui giornali – si sono profusi in applausi, mostrano un grado di intelligenza e di senso critico assai limitato. E mi spiego. Ho visto solo il Trailer del film in questione; sono le scene a parte l’ultima, schifosa, della masturbazione già raccontate dai giornali. Non si può essere che in malafede per definire la protagonista «una supercattolica devota»! Ma lorsignori sanno che cos’è il Cristianesimo? Che cosa insegna il catechismo? Hanno mai parlato con qualcuno che vive seriamente la propria vita di fede?Per dirla con gli antichi cristiani, io sono ateo delle loro divinità! Quella che ho imparato è una fede seria e capace di testimonianza, non la distorsione grottesca che ne fanno “i saggi” della postmodernità: blasfemia spacciata per “arte”.

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