28 settembre 2014
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Il Pentagono ha fatto sapere che si prevedono 3 anni di bombardamenti in Siria e nel frattempo si aiuteranno i ribelli moderati (al-Qaeda e islamisti vari) contro Assad.
Se si fosse usata la ragione si sarebbe scelto di aiutare l’esercito siriano che da tre anni combatte il nascente stato islamico fondamentalista.
Mentre la soluzione più semplice e più giusta sarebbe stata quella di non trasformare i negoziati di Ginevra in una pagliacciata . Ma questo evidentemente non coincideva con i progetti.
Si è scelto, in nome dei diritti umani, di moltiplicare distruzioni e sofferenze. E’ successo ancora una volta. Non sembra, da quando si difendono i diritti umani, il mondo stia meglio.
Ora i siriani, dovranno aspettarsi altri 3 anni di guerra, tre anni di bombardamenti: al rischio quotidiano dei colpi di mortaio in casa si aggiungeranno i rischi dei diritti umani a suon di bombe umanitarie.
L’obiettivo è anche l’esercito di leva fatto da siriani. Ma a patto che non si veda troppo.
In tre anni. Un tempo in cui può accadere di tutto. Tre anni di cui tanti non vedranno la fine. Saranno tre anni in cui i siriani non avranno il riscaldamento per l’inverno, tre anni in cui tutto sarà un problema. Tre anni in cui parlare di futuro o fare progetti sarà un’illusione.
Tre anni di stenti, tre anni di terrore, tre anni in cui i malati non potranno essere curati, tre anni di ingiustizie, di colpi di mano, tre anni di trame occulte, tre anni alla mercé della volontà devastatrice di altri, tre anni in cui la propria vita è poca cosa rispetto al ‘progetto’ di giustizia preparato per il paese da parte dei ‘club della terra che contano’ .
Tre anni: un tempo sufficiente perché le cose cambino come altri hanno deciso sin dall’inizio.
Sarebbe semplice rinunciare alla rivolta in nome del primo bene che è la vita e lasciare le scelte a chi è nato e vissuto lì, a chi vuol vivere in pace. Ma come cani famelici ci si avventa sulla vita che si difende. Ci si avventa sulla preda finchè c’è da mordere. L’impressione è che siamo tutti succubi di uno strapotere.
Ma c’è la certezza che ciò che è rimarrà per sempre e con esso il giudizio e la libertà: quella vera che nessun uomo può dare o sottrarre ad un altro..