Per amore dell’Egitto nascono i “Fratelli Cristiani”

“L’amore per l’Egitto è la soluzione” al posto di “L’islam è la soluzione” come motto e due rami di olivo che si incrociano al posto di due spade come logo. In altre parole Fratelli cristiani al posto di Fratelli musulmani. E’ un’idea che circola da alcuni anni, un’idea che si è rafforzata nel periodo post-rivoluzionario e che sta per diventare realtà a seguito dell’elezione a presidente di Mohammed Morsi che ha segnato la fine del sogno di uno stato civile in Egitto. Ed è proprio questo il motivo principale che ha spinto Michel Fahmi, Amir Iyad e Mamduh Nakhla a lanciare un movimento che prendendo esempio dalla controparte musulmana agisca sul piano politico, sociale e giudiziario a favore della componente cristiana nel paese. Oggi Amir Iyad ha dichiarato al quotidiano al-Yom al-Sabi’ che uno dei primi passi sarà quello di “unire le voci e sostenere la presenza dei copti, la lingua copta in modo ufficiale, poiché dopo la caduta dello stato civile, la sconfitta delle correnti civili che non sono riuscite a contrapporsi all’avanzata religiosa al potere e la comparsa di movimenti estremisti come l’associazione per la promozione del bene e la proibizione del male, nella convinzione che gli egiziani abbiano ogni strumento e diritto di fondare strutture preposte a contrapporsi a questi eventi”.

La scelta della denominazione è significativa ed è voluta. L’idea è quella di imitare il metodo d’azione dei Fratelli musulmani, in primo luogo l’idea di partire dal basso e di essere un movimento popolare. Così come sono volute e sottolineate da subito le differenze. Al pari della controparte musulmana i Fratelli cristiani si propongono di combattere la piaga dell’analfabetismo, l’ignoranza e la povertà, ma al contempo vorrebbero migliorare l’economia egiziana attraverso il turismo e soprattutto lottare contro l’intolleranza a favore del più alto valore della cittadinanza. Quindi pur essendo un movimento con radici e valori religiosi, mette al primo posto l’appartenenza a una nazione in seno alla quale non dovrebbero esistere discriminazioni su base religiosa. Altri due punti che i Fratelli cristiani hanno da subito chiarito riguardano il finanziamento, che verrà dai membri stessi, e la guida, ovvero non vi sarà alcuna Guida suprema a differenza dei Fratelli musulmani.

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