Per Famiglia Cristiana Marino non è più il «tesoro di Roma» | Tempi.it

novembre 6, 2014 Redazione

Il settimanale che dedicò la copertina alla “rivoluzione dei Fori imperiali” proprio nei giorni della soppressione del Fattore famiglia, pare essersi ricreduto.

marino-famiglia-cristianaE alla fine anche Famiglia cristiana tirò una frecciatina a Ignazio Marino. Non è passato nemmeno tanto tempo (agosto 2013) da quando il sindaco Pd di Roma finiva sulla copertina del maggior settimanale cattolico italiano. “Il tesoro di Roma” diceva il titolo a corredo di un’immagine sorridente del sindaco bici-munito. All’interno una decina di pagine di servizio con grandi foto del pedalante novello inquilino del Campidoglio. Ah che rivoluzione quella della pedonalizzazione dei Fori Imperiali! Proprio negli stessi giorni in cui il cattolicissimo Marino faceva saltare il quoziente familiare.
Sarà che ora i consensi sono calati, sarà che il settimanale s’è ricordato della seconda parola che compone la sua testata, sta di fatto che nell’ultimo numero, rispondendo a una lettrice, sopra un articolo a lui dedicato, appare questo titolo: “Se un sindaco indossa il tricolore è tenuto ad applicare le legge non a calpestarla”.

Ignazio Marino Famiglia CrisitanaVIOLA LE LEGGI. La lettrice racconta il suo sconcerto nell’aver visto in tv, alla trasmissione Che tempo che fa, Marino vantarsi delle celebrazione delle unioni gay. «”A quel punto, rivolta a mio marito – scrive -, ho esclamato: «Vuoi vedere che, d’ora in avanti, i nostri trent’otto anni di matrimonio e la nascita di tre figli saranno una cosa anormale nella società italiana?”. La confusione aumenta e le certezze diminuiscono».
La risposta di Famiglia Cristiana è altrettanto tagliente: «Quando si hanno responsabilità istituzionali non si possono impunemente violare le leggi, dando così un pessimo esempio ai cittadini. Giustamente Francesco Belletti, presidente del Forum delle famiglie ha scritto: “Una cosa è apparsa di un’incoerenza assoluta: la fascia tricolore durante la “cerimonia di disobbedienza”. Se il sindaco indossa la fascia tricolore afferma con ciò stesso d’essere un pubblico ufficiale, tenuto per questo ad applicare la legge, non a calpestarla. Ma la legge italiana, quella coperta dal tricolore, gli impediva di effettuare questa trascrizione. Si può essere “pubblici ufficiali” a corrente alternata, scegliendo quali leggi violare? Quello che un Comune non può fare è intervenire su un tema così delicato, come l’identità giuridica della famiglia, già esplicitamente regolato dalla legge nazionale”».

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