Per l’Isis l’indottrinamento dei bambini è una priorità | Qelsi

Di Alessandra Boga, il 19 settembre 2014

La denuncia è arrivata il 16 settembre dal presidente della Commissione Onu di inchiesta sulla Siria Paulo Sergio Pinheiro, il quale, parlando alla 27° sessione ordinaria del Consiglio Onu sui diritti umani a Ginevra, ha reso noto che i terroristi dell’Isis “espongono deliberatamente i bambini alla violenza”. Ogni venerdì, giorno sacro per i musulmani, “i bambini sono invitati ad assistere alle esecuzioni”, alle amputazioni e alle flagellazioni (queste ultime possono per esempio avvenire se una donna non indossa un abbigliamento considerato adatto) “e poi ad aggirarsi tra i cadaveri crocifissi nelle piazze” (dove i corpi delle persone uccise rimangono esposti per giorni come macabro monito alla popolazione). “L’indottrinamento dei bambini è una priorità dell’Isis”, ha precisato Pinheiro.
Piccoli 10 anni, ha fatto sapere ancora l’Onu di inchiesta sulla Siria, sono stati anche reclutati in questo Paese e in Iraq.

Il rapporto Onu riguarda il periodo tra il 20 gennaio ed 15 luglio 2014 ed è basato su 480 interviste e prove raccolte indirettamente, dato che il governo siriano non consente l’accesso agli esperti delle Nazioni Unite sul suo territorio.
Abbiamo altri esempi di lavaggio del cervello attuato sui bimbi da parte dell’Isis. I primi di agosto un uomo con cittadinanza australiana di nome Khaled Sharrouf, partito con la sua famiglia per la Siria per combattere il jihad, ha postato la fotografia del figlioletto di 7 anni con una testa mozzata in mano.

Sempre su Twitter una giovane cittadina britannica che si fa chiamare Mujahidah Bint Usama, 21 anni, studentessa di Medicina, ha postato una sua foto in cui, indossando il camice bianco e il velo integrale nero, teneva in mano una testa decapitata (la ragazza si compiaceva di essere la “dottoressa dei terroristi dell’Isis”: “E’ il lavoro dei miei sogni”, diceva). Presenti sulla scena anche due bambini.

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