Per Robert Redford, e l’industria di Hollywood,vale “La regola del Silenzio” sul narcoterrorismo?

Nel film “La regola del silenzio” (The Company You Keep, il titolo originale) Robert Redford interpreta un avvocato e padre vedovo ben inserito nella societa’ che si deve dare alla clandestinita’ allorquando un giornalista, nel corso di una inchiesta sugli Anni di Piombo americani, e l’FBI, con l’arresto di una latitante, scoprono la sua vera identità di ricercato con l’accusa di omicidio commesso durante una rapina organizzata dal gruppo terrorista Weather Underground di cui allora faceva parte. Naturalmente alla fine del film il personaggio interpretato da Robert Redford dimostrera’ tutta la sua innocenza.

Weather_underground

Redford, partendo da un libro di Neil Gordon, porta cosi’ sugli schermi di tutto il mondo un pezzo di storia americana, quella della sinistra radicale degli anni ’70. La trama pero’, con gli stili narrativi scelti e delle trascuratezze, consegna all’ignaro spettatore un quadro lontano dalla realta’ riguardo alla pericolosa organizzazione (narco)terrorista.

La violenza brevemente descritta all’inizio del film appare come se fosse avvenuta in maniera incidentale ma soprattutto, spostando subito il centro del film sull’oggi, quando i terroristi visti nel film hanno lo sguardo rassicurante dei nonni, si rischia di ottenere un effetto per certi versi limitante, quasi una idealizzazione del passato.

D’altronde lo stesso Redford, che del film e’ stato anche il regista, ha dichiarato quanto segue: “Mi interessava ciò che è successo nella loro vita, non le azioni compiute. Volevo indagare la questione morale che si agita dentro di loro 30 anni dopo quelle vicende, il loro turbinio di quesiti: ‘Abbiamo fatto bene? Abbiamo commesso errori? Lo facevamo per una giusta causa? E ora siamo le stesse persone di prima?’ In altre parole mi premeva raccontare i sentimenti, non le cause”.

Ma quali furono, in breve, gli ideali dei Weather Underground di cui Hollywood oggi ci vuol far conoscere i “sentimenti” dei singoli militanti?

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