Per un migliore islam e per la pace e l’amicizia tra i popoli: L’islam radicale non risparmia la Russia

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Circoscritto finora al Caucaso del Nord, il jihadismo, inizia ad estendersi ad altre regioni della federazione. Mosca teme che l’islamizzazione del mondo arabo contamini le repubbliche musulmane d’Asia centrale, o anche la Russia.

La polizia russa ha fermato questa settimana a Mosca sei membri del partito Hizb al-Tahrir al-Islami (partito della liberazione islamica), presentato come “estremista„ dalle autorità russe. I sei uomini sono accusati di proselitismo radicale in molte moschee della capitale. Armi e denaro sono stati sequestrati. Quest’operazione non è la prima del genere. Molte cellule di quest’organizzazione e altre dipendenze islamiste, politicizzate o no, sono state già smantellate. ( )

Ma, ed è più inquietante secondo Bayram Balci, il salafismo jihadista inizia ad estendersi nella regione Volga-Urali, più precisamente nelle repubbliche autonome del Tatarstan e del Bachkortostan, regioni musulmane a lungo considerate calme. ( )

La Russia è il primo paese musulmano dell’Europa: una Comunità di 20 milioni di persone. “Si tratta di popolazioni locali, non affatto straniere al paese„ spiega Bayram Balci. I musulmani sono presenti soprattutto nel Caucaso, “islamizzato, spiega l’esperto, fin dalle prime conquiste arabe, nel mezzo del VIIIe secolo„. Ci sono anche i Tatari ed i Bachkir “due popoli turchici che dispongono di repubbliche autonome eponime„. A questi due gruppi indigeni, prosegue Bayram Balci, occorre aggiungere “le centinaia di migliaia di migranti originari d’Asia centrale che lavorano in Russia„. Questi tre gruppi appartengono all’islam sunnita.

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