Perché essere contrari all’aborto – Prolife News

Che cos’è mai la vita? Che cos’è mai la vita umana? E’ vita umana anche l’embrione? Queste domande sono all’origine della nostra breve riflessione; e la risposta ad esse il fondamento dei nostri convincimenti. Ci sembra di poter dire che, dal momento che un embrione ha, senza soluzione di continuità, nella sua origine e nel suo divenire l’essenza umana, debba essere riconosciuto della medesima essenza umana. Infatti, sin dal momento del concepimento, si può constatare l’inizio dell’umanità, in quanto l’embrione non è soltanto vita in potenza, ma anche in atto poiché, a conseguenza con quanto riportato più sopra, l’embrione stesso è necessariamente umano e non può non esserlo.
Va dedotto, per tanto, che l’embrione partecipa alla medesima essenza dei suoi genitori e di quelli che saranno i suoi eventuali discendenti, poiché così piacque all’Essere Perfetto che ne ha determinato i caratteri. Come si fa a contrastare l’operato di Dio, che ha un progetto buono per ognuno di noi? Infatti, tutti gli esseri viventi sono già in “mente Dei” molto prima della loro nascita, ed ognuno è chiamato ad un cammino da compiere.
Alcuni, che non sono d’accordo, estendono questo discorso anche agli animali, affermando che, se l’embrione è già vita, allora anche l’uovo della gallina è un pulcino in atto; e quindi mangiando l’uovo, in realtà si uccide una gallina.
Il parallelismo non ci sembra appropriato in quanto presuppone una simmetria logica che non c’è: chi ha mai visto una gallina infrangere il proprio uovo? Ma è storia comune imbattersi in esseri umani i quali abbiano sterminato i propri concepiti.
Per tanto, l’aborto è un vero e proprio omicidio ed è ancora più riprovevole perché si uccide qualcuno che non può difendersi; è un atto di vigliaccheria e di egoismo, ancor di più se si usano giustificazioni di natura terapeutica o eugenetica per eliminare un “problema”, dichiarando di operare nel giusto, mentre si va a scavare un vuoto enorme nella propria anima.
L’evangelista Marco riporta: “ A che giova, infatti, all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?”. L’uccisione, la prevaricazione dell’uomo sull’uomo, specialmente sugli indifesi, è l’atto con il quale l’essere umano dichiara di voler diventare padrone del Mondo, ergendosi a dispensatore di vita e di morte, ma è anche un atto con il quale egli perde se stesso. Non servono le varie conquiste che l’uomo odierno ha raggiunto, perché il vuoto che egli stesso va creando non si colmerà più; l’essere umano pensa di poter conquistare la felicità, ma si illude se pensa che il soddisfacimento della propria natura consista nelle cose materiali, quando, invece, consiste nell’innalzare la propria anima verso Dio, amando se stesso e chi gli sta intorno. La vita è così bella, anche con tutte le sue sfide; ma è proprio questo che la rende interessante: cercando di oltrepassare sempre i propri limiti, migliorandosi di giorno in giorno, aiutando gli altri a migliorare anche nei fallimenti, l’uomo supera la sua condizione di miseria e riscopre la sua dignità.
Anche la vita più disperata è una cosa meravigliosa, perché, se la vita è dono del Creatore di tutto, allora va accolta con gioia ed umiltà: solo avendo fiducia nel nostro Padre celeste riusciamo a superare i momenti bui della nostra esistenza, e forse capiremo anche per quale motivo essi ci siano stati dati.

di Veronica Palladino

Fonte: Perché essere contrari all’aborto – Prolife News.

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