Di Salem Benammar
Che i non musulmani e soprattutto i collaborazionisti–islamisti sappiano una volta per tutte, secondo i precetti dell‘islam non avranno alcuna chance alla stregua della maggioranza delle donne musulmane di accedere al paradiso finché non fanno la scelta di convertirsi a questa religione che raccomanda la superiorità dei suoi fedeli su voi altri e che mette i suoi al di sopra della scala umana.
È detto nel corano che soli coloro che hanno seguito la via dell‘islam beneficeranno di questa prebenda divina.
Di conseguenza, quanto agli altri, l‘inferno sarà il loro solo lotto di consolazione. Poveri umanistici sarete privati delle delizie divine al solo profitto degli inumanisti–terroristi–jihadisti musulmani.
L‘abete Pierre, Mahatma Ghandi e Nelson Mandela in inferno perché non hanno il carattere musulmano, mentre R. Ghannouchi, Ben Laden, Omar Bachir il genocida sudanese sano promossi in paradiso.
Strana religione che accorda un premio alla violenza e punisce gli uomini che amano la pace e l‘amore.
Una religione che gioca sulle paure e le promesse e che si disseta di sangue umano e vuole colonizzare la vita degli uomini nei suoi minimi e piccoli dettagli porta la prova della sua miseria spirituale.
Perché ha bisogno di utilizzare dei meccanismi di manipolazione mentale e di condizionamento psicologico come se fosse una setta?
Spaventare, chiamare all‘omicidio di ciò che è diverso da sé e promettere il paradiso ai più fanatizzati dei fedeli, non è questa la nobiltà di una religione che deve come tale procurare all‘uomo quei cibi che gli permettono di valorizzarla verso l’alto, aprire il suo cuore ed il suo spirito, di amare tutti gli umani, e non cercare di ridurlo ad una semplice parte congruente e farne un‘arma di distruzione di massa. Se questo dio musulmano fosse così giusto, imparziale, e umanista, perché cerca di ingannare gli uomini, a volere avvolgerli con promesse che ingaggiano soltanto coloro che li prendono per una parola divina.
Non ci può essere religione senza uguaglianza di diritto e di statuto tra gli uomini e tutti gli uomini indipendentemente dalle loro credenze ed il loro sesso, se dio è unico, non ci può essere un trattamento differenziato tra le sue pretese creature. Non si trasforma neppure la pietà in un criterio d‘uguaglianza tra gli uomini.
Essere musulmano non è neppure un criterio di solvibilità morale. Il giorno dove l‘islam insegnerà ai suoi uomini che non c‘è amore diverso da quello dell‘essere umano, ciò farà di lui infine una vera religione che “ cerca di esserlo ma che non vi arriva.
Il giorno dove le parole a forte connotazione razzista, xenofoba, antisemita, inegalitarie, che portano in loro tutti i germi della violenza, del sessismo, dell‘intolleranza, della tirannia, dell’ odio, dell’ inumanesimo, ciò farà passare l‘islam dall‘ombra alla luce.
Il giorno dove tutti i paesi musulmani aderiranno alla dichiarazione universale dei diritti dell‘uomo e del cittadino, ed apprenderà a rispettare i diritti alla differenza e le libertà d‘espressione e di coscienza, l‘islam non farà più rima con nazismo.