E’ possibile rivedere nell’era delle Riforme le norme sulla salute mentale, prima della fine dell’attuale 17° Legislatura? Ci potete rispondere Signori della Politica?

E’ la domanda che si pongono le famiglie di questi “ desaparecidos della n/ s civiltà “ : è possibile rivedere nell’era delle Riforme le norme sulla salute mentale ?

 

E’ fuor di dubbio che tragedie causate dalle follie di menti psichicamente instabili succedono nel nostro Paese quasi ogni giorno, mentre il cittadino, a sua volta e l’opinione pubblica all’unisono si chiede e si domanda : perché davanti a queste a volte pietose vicissitudini non si prendono i dovuti provvedimenti ?.

 

Da queste emergenze si rileva la necessità di vedere e controllare se i Servizi Territoriali di Salute Mentale esistenti siano in grado di prevedere e provvedere ad una buona assistenza psichiatrica e nella possibile sicurezza dovuta agli “addetti ai lavori”, come è successo a Bari dove è stata uccisa recentemente la psichiatra Paolo Labiola per mano di un paziente in cura al SIM ( Servizio Igiene Mentale ) .

 

I Servizi Pubblici sono necessari e devono essere riveduti con criteri non solo obbedienti allo spending review (!), ma in un contesto che tenga concretezza, valori, moralità, etica, sicurezza, orientati e diretti al bene comune, o come si va dicendo, sempre più con vigore, “ per il bene dell’Italia !.

 

Esistono una serie di norme o meglio di “Progetti Obiettivi” non sempre applicati anche perché non hanno forza di legge, che abbiano dato una rilevanza assoluta ed indiscutibile nella indicazione di soluzioni concrete che abbiano contribuito ad alleviare “responsabilità” alle famiglie od alla società civile.

 

Questa assistenza psichiatrica attende da ben 35 anni una Legge-Quadro, da noi sollecitata, che si adegui alle esigenze delle conseguenze che si verificano nel sociale, nelle famiglie e nel nostro sistema sanitario .

 

In questo 2013, “ Anno Europeo dei cittadini” sul diritto di cittadinanza, dove questa iniziativa tende a stimolare ( dove si legge letteralmente ) “ eventi per informare il pubblico sui diritti dei cittadini dell’Unione a beneficiare di diritti di parità tra uomini e donne, di rispetto reciproco, di partecipazione democratica compresa quella della solidarietà “, cosa farà l’Italia per “ il bene dei propri concittadini ? ”.

 

A tutt’oggi, a differenza del Parlamento Italiano, solo il Parlamento Europeo, preconizzando quanto afferma questo “ Anno Europeo 2013 ”, con lettera CM/412554IT doc. PE 290531 del 29.5.2000 in risposta a n/s Petizione n.146/99, ha preso atto, all’epoca, della gravità del problema malattie mentali per le loro ripercussioni sociali  anche in campo europeo. E questo è orgoglio della n/s Associazione per essere stati primi in ambito Europeo a sollevare questo bubbone sociale !

 

La Petizione di “Cristiani per servire”  del 4.11.2004 al Parlamento Europeo ai sensi dell’art.104, per la carenza nella Costituzione Europea di una normativa verso la patologia mentale, è stata inoltrata in virtù del principio di sussidiarietà richiedendo una specifica Direttiva Comunitaria relativa ai portatori di handicap psichici uguale e nello stesso trattamento usato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, quindi un modesto “suggerimento” comunitario a salvaguardia della sicurezza di tutti i cittadini europei .

 

Mentre la “Corte Europea per i diritti dell’uomo” con lettera CEDH-LIT. 1 OR (CD) PC/ENI/ahu del 4 dicembre 2008 respingeva ( no comment !) il n/s Ricorso n. 44330/06 del 2 novembre 2006 inoltrato contro la decisione della Commissione Europea inerente  la “ incompetenza legislativa della UE nel settore della Sanità Pubblica, compresa l’ambito della infermità mentale” (Prot.PS rq [02 COM.PETI (2005) D/1087] del 10 gennaio2005 Commissione per le Petizioni della UE) .

 

Altro Ricorso all’ONU del 15 aprile 2010 ed altro all’Alto Commissario per i diritti dell’Uomo a Ginevra del 6.9.2010, ripetuto il 14.3.2011 ed il 26.4.2011 .

 

Insomma una serie di interventi della n/s  Associazione, che non rievoco, senza chiedere a nessuno alcun intervento finanziario. Nel Parlamento Italiano vi sono stati tentativi di affrontare l’argomento, spogliandolo da quella carica ideologica che ha varato quelle leggi 180 e 833 del 1978 per dare valide risposte alle richieste delle famiglie caricate oltre ogni limite dell’assistenza ai familiari malati di mente, ma tutto è stato vano .

 

Nella 15 Legislatura presso la 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati era in esame un Testo Unificato (Burani-Procaccini) che poteva risolvere questa “peste sociale” al quale eraabbinata la n/s Petizione n.23 nella speranza di dare utili elementi di mediazione, ma questa speranza è andata delusa per la incomprensibile sparizione dall’agenda parlamentare di tutto il “problema” malattia mentale perdurando misteriose divergenze su questa tematica, ancora oggi 2013 in atto .

 

In questa 17° Legislatura nel Parlamento Italiano sono giacenti n/s Petizioni col n.307 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati, un “lavoro immane” ! fatto solamente per dovere di giustizia, Petizione 2013.

 

I cittadini quanto tempo devono aspettare per “vedere” risolte le esigenze che ognuno reclama, secondo le “dinamiche” concesse dall’”Anno Europeo dei cittadini “ ? Bisogna ricordare che nei Paesi Europei le leggi inerenti questo comparto sanitario sono soggette a verifica da 3/5 anni, mentre in Italia, ripeto, sono passati 35 anni tra chiacchere inutili, progetti od inutili esternazioni .

 

Vi sono scambi di accuse nel mondo politico sempre e costantemente “preso” nella litigiosità senza minimamente curarsi se queste emergenze sono degne di essere chiamate tali e vergognosamente lasciate nell’angolo più buio del “buon senso”.

 

E’ auspicabile che si concepisca e si realizzi, prima della fine della attuale Legislatura, omogeneità d’intenti, mirati a concetti di solidarietà, come recitano le disposizione della “Anno Europeo”, perché il malato psichico non è solo tale e cittadino italiano : se mi viene consentito, è anche cittadini europeo .

 

Lo tengano ben presente i Presidenti dei Consessi Parlamentari ed il Governo Letta !

 

E con le sagge parole del Beato Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza “ !

 

Previte

 

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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