Profumo sbaglia: la sua proposta sull’ora di religione ci indebolirebbe | l’Occidentale

di Michele Marsonet 26 Settembre 2012

Desta sincera sorpresa una proposta, uscita oggi sulla stampa quotidiana, del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo. Il ministro vorrebbe, tra l’altro a pochi mesi dalle elezioni politiche, “cambiare l’ora di religione” nelle scuole.
Due le reazioni principali. In primo luogo l’ex rettore del Politecnico di Torino è un ministro “tecnico” e in quanto tale, non avendo ricevuto un’investitura popolare diretta, non dovrebbe entrare in problematiche che toccano in modo diretto la coscienza dei cittadini. In secondo luogo molti si sono posti una domanda. Con tutti i problemi che affliggono il mondo dell’istruzione – dalla scuola primaria all’università – è mai possibile che il ministro in carica si occupi dell’ora di religione?
Essendo la proposta appena uscita non se ne conoscono ancora bene i contorni. Pare comunque che l’idea di fondo sia la seguente. In Italia abbiamo un alto numero di studenti che provengono da Paesi, religioni e culture diversi. Ne consegue che l’ora di religione dovrebbe invece diventare un corso di storia delle religioni o di etica.
Mi si permetta di notare che, almeno in questo caso, il ministro dimostra di essere ben poco informato. Perché la proposta che egli lancia è già stata realizzata. L’ora di religione nel senso tradizionale del termine non è più obbligatoria da tempo. Genitori e alunni possono scegliere, a ogni inizio di anno scolastico, se seguire l’ora di religione cattolica oppure corsi alternativi in cui si parla, per l’appunto, di storia delle religioni in genere e di questioni etiche.

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