L’Editto di Costantino. Oltre la tolleranza LIBERTA’ E DIRITTO ALLA VERITA’

Dove sta la novità dell’Editto di Milano del 313? Non più semplice tolleranza, ma libertà.

Non è la prima volta che ci sono segni di tolleranza, dopo varie ondate di repressioni e persecuzioni violente. «Totalmente ed esclusivamente di Costantino – è l’acuto giudizio di Marta Sordi – è il concetto di libertà religiosa secondo cui il diritto della divinitas di essere adorata come vuole, fonda nei singoli la potestà di seguire la religione che ciascuno avesse voluto».

Non più semplice tolleranza, ma libertà.

Non è arbitrario dire che qui troviamo il fondamento di quella che in tempi moderni abbiamo imparato ad apprezzare come la laicità dello Stato: lo Stato, riconoscendo un’altra istanza come originaria, stabilisce con essa un rapporto che potrà poi essere di collaborazione o dialettico, ma è un rapporto con altro da sé. Qui c’è in nuce quel riconoscimento della libertà che riconosce che lo Stato non è la fonte assoluta del potere. Nega sia la pretesa etica dello Stato, sia al contempo la laicità intesa come semplice indifferenza rispetto al fenomeno religioso.

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