Quale futuro per la Nigeria? | Da Porta Sant’Anna

All’indomani del Concistoro, che ha visto 6 nuovi cardinali, provenienti da 3 continenti diversi, vi proponiamo l’intervista realizzata alla vigilia dell’assemblea cardinalizia.

La voce del Card. John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja in Nigeria, che ha incontrato i giornalisti per parlare del futuro della Chiesa nello stato africano negli ambienti della sede nazionale dell’Azione Cattolica, assume un sapore significativo, dopo l’ennesima strage di cristiani ieri in Nigeria, rivendicata dal gruppo terroristico di natura islamica, Boko Haram.

“C’è chi fa la guerra cercando la pace”, afferma il porporato a chi gli chiede chi non voglia tregua nel martoriato stato nel cuore dell’Africa nera. “C’è la volontà di pace, ma non si fanno le cose che portano alla pace. Dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per trovare una strategia comune. Abbiamo sempre convissuto tra noi e credo che unendoci sarebbe più  facile isolare ed eliminare il gruppo”. Ribadisce Mons. Onaiyekan, delineando la fotografia di un paese, con 170 milioni di abitanti, per metà cristiano e metà musulmano.“A volte basta poca gente per creare l’impressione di un grande movimento, ma nemmeno le autorità governative sanno esattamente di quante persone è composta questa organizzazione”- precisa l’arcivescovo – “Seppure credo che il governo debba trovare il modo di dialogare con loro e la stessa comunità musulmana nigeriana deve prendersi le proprie responsabilità, considerato che l’organizzazione si dichiara di matrice islamica”.

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