Quella paradossale “islamofilia” della Boldrini | Qelsi

Di Pietro Torri, il 21 ottobre 2014

La Presidente Boldrini deve aver pensato lungamente a come controbattere alla manifestazione della Lega contro Mare Nostrum e, ad un certo punto, ha avuto il colpo di genio. Sabato mattina Nostra Signora degli Immigrati prende la sua nutrita scorta, lei poverina ne farebbe volentieri a meno ma come si fa con tutti quegli stupratori grillini e quei razzisti leghisti, si reca in visita alla Grande Moschea di Roma, in fondo mica si tratta di partecipare all’inaugurazione della fabbrica di un padrone delle ferriere, e mette in scena uno spot a favore dell’Islam degno dell’Istituto Luce.
Per chi non lo sapesse la moschea di Roma è la più grande d’Europa, non perché nella capitale ci sia la più nutrita comunità islamica del continente ma perché re Faysal dell’Arabia Saudita ha voluto competere con San Pietro, giusto per marcare il territorio, costruendo nel 1985 l’edificio su un terreno donato dall’amministrazione capitolina nel 1974, quando di musulmani in Italia c’è n’è erano ben pochi.

Una volta arrivata in loco la Presidente si mette in testa un velo, cosa peraltro giusta visto che era ospite in casa d’altri, e comincia ad esternare.
Va ribadito che l’Islam non è l’Isis. L’Isis è terrore, minaccia per il mondo intero“, affermazione abbastanza ovvia visto che nessuno si sogna di pensare che i 2 miliardi di musulmani siano tutti terroristi o tagliagole. In pratica dice che l’Islam non è cattivo e quelli dell’Isis sono compagni che sbagliano (ah no, quelle erano le brigate rosse…) ma la Boldrini, si sa, è donna d’amore e non penserebbe mai male di nessuno, e aggiunge “No al terrorismo! L’Islam è religione di pace” e qui qualche dubbio è lecito, se non altro perché l’Islam divide il mondo tra le Terre d’islam (dar al-islam), quelle sottoposte al potere islamico, siano esse abitate da tutti musulmani o no, le Terre di Guerra (dar al-harb), quelle governate dagli infedeli, e le Terre di miscredenti (dar-al-kufr).

Magari, visto il suo incessante impegno in difesa delle donne, con gli attacchi a Miss Italia e alla pubblicità colpevole di dare delle donne un’immagine stereotipata tutta cucina e bucato, avrebbe potuto cogliere l’occasione per commentare il fatto che gli Al Saud, i grandi sponsor della moschea, non solo non permettono alle donne di uscire se non accompagnate da un parente maschio, ma le vietano anche di guidare le automobili ed usano, per far applicare queste regole, la solerte Polizia Religiosa del Dipartimento per la Prevenzione del Vizio e la Promozione della Virtù. Ma la Boldrini è donna d’amore.
Visto il suo continuo denunciare l’omofobia della società italiana, avrebbe potuto chiedere conto delle leggi che colpiscono l’omosessualità, con pene che arrivano alla condanna a morte, presenti in tanti stati islamici, ma questo avrebbe urtato la sensibilità dei presenti e la Boldrini è donna d’amore.
Visto i continui appelli in difesa della libertà religiosa di cui hanno diritto gli islamici in Italia, avrebbe potuto ricordare che in Arabia Saudita è vietato dire Messa e possedere più di una Bibbia perché si potrebbe essere accusati di voler fare proselitismo, e che è addirittura vietato l’accesso all’intera zona de La Mecca a chi non sia musulmano.

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Si, la Boldrini è proprio una donna d’amore, così educata che quando va in visita, anche se in territorio italiano e non all’estero, non tocca nessuno degli argomenti che potrebbero minimamente irritare il suo ospite. Peccato che non sia una romantica signora inglese che sta prendendo il te con le amiche ma, purtroppo per noi, la terza carica dello Stato. Terza carica che, un giorno sì e l’altro pure, non perde occasione di fare pistolotti moralistici agli italiani perché non raggiungono quelli che sono i suoi standard di civiltà, mentre alla Moschea si deve essere trovata molto bene se ha affermato “Qui con voi mi sento a mio agio e non ho paura pensando ai tanti di voi messi all’angolo per colpa della propaganda, spero che gli italiani sappiano distinguere“.
L’unica cosa che forse la presidente non ama è la società in cui vive e con essa l’occidente. Evidentemente ritiene che che nel mondo islamico siano molto più civili di noi buzzurri o forse, e sarebbe un grave caso di razzismo al contrario, che “loro” siano più arretrati di “noi” è non abbiano l’obbligo morale di applicare le regole della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, sposando una moderna versione della teoria del “buon selvaggio”.

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