Quelle strane letture consigliate dalla Scuola francese… | No Cristianofobia

26 settembre 2014

 

1I primi dubbi possono sorgere per il fatto che il libro venga segnalato e raccomandato dalla Pubblica Istruzione francese, consigliandone la lettura anche in classe: si intitola Mio fratello, mia principessa, è edito da École des Loisirs ed ha addirittura ricevuto il premio Collidram nel 2013 coi voti di 26 classi da sette differenti regioni.

La trama è di una banalità disarmante: è la solita storia del bambino di 5 anni, Alyan, che sogna di diventare mamma o principessa. I genitori non lo comprendono, a scuola lo deridono, vive emarginato da tutto e da tutti. Solo sua sorella lo capisce e cerca di tutelarlo. Secondo il blog Vigi-gender, impegnato a contrastare la diffusione dell’ideologia omosessista nelle scuole francesi, sarebbe pure scritto con «uno stile volgare e zeppo di errori». E non solo: la vicenda viene definita «violenta: suggerisce l’omicidio, il suicidio ed anche un’aggressione sessuale». E, per supportare tali giudizi coi fatti, ha pubblicato sul sito i pdf di alcune pagine del volumetto, consentendo a chiunque e coi propri occhi di verificare la veridicità di tali affermazioni.

Del resto, la stessa autrice, Catherine Zambon, non nasconde assolutamente le proprie intenzioni: «Da molti anni io vado nelle classi – ha dichiarato – scrivo per i ragazzi ed individuo sempre, tra loro, il sognatore che però non ha voglia di combattere e la fanciulla spettinata a disagio nei propri abiti femminili. Vedo bene come oggi ancora si applichi una norma, che lascia poco spazio alla libera espressione di altri schemi. Cosa significa essere una ragazza? Cosa significa essere un ragazzo? Cosa bisogna sapere per divenire “altro”? Era tempo, per me, d’affrontare la questione», come se l’argomento trattato, coi fiumi d’inchiostro già sprecati ormai su queste tematiche, brillasse per originalità…!

Ma il libro è presto divenuto pièce teatrale: molte classi l’hanno già messo in scena (nella foto), come gli studenti del Collegio “Jean Zay” di Niort, che ne han fatto la propria recita di fine-anno lo scorso 15 maggio. Altri si sono prenotati. Addirittura è stata organizzata una vera e propria tournée: lo spettacolo, diretto da Émilie Le Roux e “vietato ai minori di 10 anni”, dal mese di dicembre verrà rappresentato a Grénoble, Nanterre, Vénissieux, Villefranche sur Saône, Ricamarie e Saran.

Ciò che lascia ulteriormente perplessi è che la relativa compagnia teatrale, quella dei Veilleurs, risulti addirittura convenzionata col Comune di Grenoble, nonché sostenuta dal Drac-Rhône-Alpes, dalla Regione Rhône-Alpes e dal Dipartimento dell’Isère. Che i soldi pubblici vengano investiti in operazioni come questa è un segnale davvero allarmante…

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